Martedì 16 Novembre 2010
Bari, Palermo, derby
Tre tappe di un percorso tecnico che aveva la necessità di trovare dei risultati pronti a dargli una legittimazione.
Tra la vittoria del Milan contro il Chievo di metà ottobre e le ultime vittorie di quest'utlima settimana corre una differenza sottile.
Oggi il Milan è una squadra che ottiene risultati sfruttando in maniera impeccabile il suo potenziale offensivo, valorizzando appieno le qualità del suo giocatore più determinante.
I successi di adesso vengono ottenuti da squadra, giocando in maniera meno fraseggiata e più verticale, un versione operaia del Milan che però non rinuncia alla qualità.
Allegri in poche settimane ha cambiato il Milan.
Il derby è stato il suggello di questa rivoluzione copernicana.
Non più sette uomini dietro e tre scollati avanti ma una squadra intera stretta e vicina che difende bene, che riparte con rapidità felina e che attacca la palla alta.
Non è un caso che il rigore di Ibra nasca da un contropiede fulminante, nè è un caso che sotto questa versione il Milan faccia più gol (sette in tre gare) rispetto alla versione più tecnica.
Il calcio è sport di squadra, è equilibrio, è applicazione sistematica e costante, è sacrificio.
Il tutto viene esaltato dalle qualità tecniche.
Ma se non ci sono questi presupposti il talento è solo un mellifluo componente fine a se stesso.
Oggi si può dire che siamo finalmente una squadra, che abbiamo una nostra identità.
Il gioco palla a terra di certo può migliorare ma abbiamo trovato una compattezza che prima ci sognavamo.
Più che tempo c'è voluta convinzione e voglia di sacrificarsi.
Il calcio è più semplice dei teoremi matematici.
Va intuito e seguito, non certo indottrinato o filosofeggiato.
Sono pronto a scommettere che il centrocampo a 4 resterà una trave portante della nostra stagione.
Equilibra la squadra e quando siamo equilibrati rischiamo poco e creiamo molto.
Il resto sono quisquillie.
Milan Fiorentina è il prossimo passo per confermare questa nuova tendenza.
Fermarsi proprio ora sarebbe un grave peccato
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