Campo minato
Scritto da Massimo Fontana   
Sabato 13 Novembre 2010

Il prato di San Siro somiglia sempre più ad un tempio pagano dove si consumano sacrifici umani, … legamenti strappati, muscoli stirati, menischi lesionati, articolazioni distorte … una vera ecatombe.
Ma non è che Pato, indiziato di ipocondria, è semplicemente vittima di questa autentica piaga biblica?

Le ultime due partite giocate su quel campo minato hanno azzoppato prima Maicon e Samuel, e poi Pato e Pippo. Neanche gli arbitri riescono a stare in piedi, figuriamoci i giocatori … li si vede pattinare come hockeysti … a me l’hockey su ghiaccio non ha mai entusiasmato, posso a malapena sopportare il pattinaggio artistico ma solo per merito dei costumini indossati dalle pattinatrici.
Mi chiedo come sia possibile che la squadra più titolata al mondo e quella campione d’Europa in carica (sigh) possano giocare su una simile trappola.

Qualche dato? … l’11 settembre, data famosa per altri e ben più tristi motivi, è il giorno del primo infortunio patito da un rossonero in questa stagione, si gioca a Cesena e Thiago Silva è costretto a rimanere negli spogliatoi nell’intervallo. Ma quella di Cesena è l’unica volta in cui un nostro giocatore si fa male lontano da San Siro (a parte Antonini a Napoli ma per una capocciata con Maggio).
Il 15 settembre tocca ad Ambrosini, a Milano contro l’Auxerre, abbandonare dopo un quarto d’ora, mentre Pato, nella stessa partita, regge fino al decimo della ripresa prima di accusare l’ennesimo problema muscolare.
Il 16 ottobre, in Milan-Chievo, si fa male ancora Thiago Silva … il 25 ottobre, in Napoli-Milan, Antonini esce dopo dodici minuti, ma come detto poco sopra, per una zuccata con Maggio.
Il 30 ottobre è la volta di Bonera in Milan-Juventus, per uno scontro con De Ceglie.
Il 10 novembre, l’altro giorno, Pato va incontro all’ennesimo malanno muscolare, e il suo sostituto, Inzaghi, si rompe il legamento crociato e il menisco dopo un quarto d’ora dal suo ingresso in campo.
Lo scorso anno su venti infortuni capitati ai nostri ragazzi, quattordici si sono verificati a San Siro

La contabilità dell’Inter non la tengo perché mi interessa relativamente, ma sarebbe utile verificare in quale percentuale i continui infortuni patiti dai cuginastri in questi ultimi mesi si siano verificati a San Siro.
C’è da dire che le pessime condizioni in cui versa il campo di Milano non sono un’eccezione nel panorama italiano.
I campi di patate sono la norma piuttosto che l’eccezione, insomma … gli stadi in sé sono fatiscenti e poco accoglienti, ma anche i terreni di gioco non sono da meno.
Si vogliono risollevare le sorti del calcio italiano? E allora si cominci a fare qualcosa per rendere accogliente e sicuro il teatro nel quale assistere ad una partita di calcio e si faccia in modo di permettere ai giocatori di poter svolgere al meglio il proprio mestiere.

Mi viene il magone quando vedo qualche partita dalla Bundesliga, o della Premier  o della Liga spagnola, stadi stupendi e sempre pieni, e panni da biliardo sui quali giocare … il movimento calcistico italiano sta sprofondando inesorabilmente all’inferno, e non si percepisce il minimo indizio di una qualche reazione, tranne qualche sterile grido d’allarme lanciato dagli stessi responsabili di questa situazione che si limitano a gridare “al lupo al lupo” senza, però, cominciare ad agire. Unica eccezione la Juventus, che dalla prossima stagione potrà disporre di uno stadio moderno e al passo con quelli dei paesi europei più evoluti.

Si gioca il derby, speriamo di non dover aggiornare il bollettino medico e di assistere ad una partita che sia uno spot promozionale per il calcio italiano nonostante il terreno di gioco … oltre, naturalmente, ad una vittoria rossonera
 

 
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