Bologna 27 settembre 2010
La mattina scivolava via senza apparenti segni …
Oltre alla stanchezza di giornate troppo piene, oltre ad un vento già troppo fresco, nel cortile di una piccola Comunità con la corretta presunzione di aiutare i meno fortunati, “odo bimbi far festa”.
Mi avvicino ed in mezzo al piccolo schiamazzo, un giovane dal linguaggio difficoltoso, poco curato, tiene un singolare comizio a sfondo calcistico.
Dopo qualche minuto e pochissima comprensione per chi non è abituato all’ascolto , il ragazzino emette una sentenza: “ lo scudetto lo vince il Palermo”!

Racconto questa parabola per una somma di motivi e vi lascio scegliere a quali credere.
Le persone con qualche inabilità sono geniali quando soffia il vento, è un campionato talmente anomalo con 19 squadre in 5 punti che tutti possono dire tutto, è uno scenario di “critica sportiva” talmente in ginocchio che appare più attendibile un “diversamente abile” rispetto ad Ivan Zazzaroni e , a tre mesi di distanza, diciamo che è anche ora di prenderci la rivincita su quell’antipatico polipo Paul che ci ha sfinito ai Mondiali appena finiti.
In tutto questo firmamento fantasioso mi incammino per strada maestra studiando la classifica da un altro punto, vale a dire il confronto con l’anno prima, unica logica che ci fa capire come sta andando la stagione.

Ricorderete forse che il lancio in avanti più spregiudicato nel nostro primo “incontro” agosto 2010 fu quello di pensare a scrivere che sarebbe stato l’anno della consacrazione del  Sud pallonaro con riferimento a “ 6 sorelle” ( Napoli, Palermo, Bari, Lecce, Catania, Cagliari).
Oggi niente esami tattici che sarebbero ancora più premiati per diverse di queste formazioni, ma solo il confronto citato prima.
Le sei squadre che, nell’ordine, hanno fatto più progressi rispetto al campionato scorso sono:
Catania (+ 6 punti), Napoli (+ 4), Lazio (+3), Chievo (+2), Bari (+2), Cagliari (+2).
Avanti così.
Oggi però voglio andare dove van tutti, perché si può discutere se l’Inter orfana rivincerà e quanto, se la Roma … se la Fiorentina … se il Genoa … ma la vera scommessa è provare a capire dove vanno a parare le 2 squadre più gloriose del ventennio: Milan e Juve.

Tutti hanno un parere, anche la vostra “zanzara”, con veloce schematismo.
MILAN
Cosa abbia fatto cambiare idea nell'ultimo quarto d’ora del calcio mercato al Milan poco interessa, il fatto è che, ribadisco, per quei soldi, l’acquisto di Ibra e Robinho è un colossale affare .
Alcuni continuano a ritenere questa campagna acquisti simile alle altre recenti con inserimenti spettacolari ma non strategici.
Errore.
Per età, prospettive, tattica i 4 acquisti ( oltre ad i 2, Boateng ed il tecnico Allegri vanno nella direzione finale di una prospettiva.
Adesso il Milan stenta, prende qualche gol, esprime meno del dovuto ma , secondo me, sola cosa di cui liberarsi in fretta è la paura.
E per paura intendo dire che una squadra con tanto talento non può dar retta alla storia dell’equilibrio e per una volta mi allineo con il suo Presidente: i 4 fenomeni devono giocare insieme .
Non ci sono alchimie complicate da cercare.
Il Milan sarà sempre destinato a correre qualche rischio in più ma se velocemente la squadra capisce che non proteggendosi di più ma stando più corti, più alti e fornendo palloni al proprio poker può fare grandi danni, diventa una grande macchina.
E poi riesumiamo qualche vecchia teoria di alcune squadre anni ’90 che con modello difensivo a 3 ( Nesta, T.Silva, Antonini) forti nei movimenti laterali, una prima linea di centrocampo robusta e a fare legna ( Boateng, Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Flamini) con 3 posti disponibili, potrebbe delegare a Pato, Dinho, Robinho e Ibra la messa in cassaforte del patrimonio.
Tocca ad Allegri.
Forza, occasione unica per lui e per chi ha voglia di cose buone.
“yes, We can”.
Niente paura.
Possibilità per il Milan credo tante.
JUVENTUS
Il giudizio sui bianconeri va diviso in 2.
Campagna cessioni complicata da 4 anni di acquisti sbagliati e tanta arte antica da smaltire.
Il voto alle cessioni è alto viste le premesse ed i pochi denari.
Andava ceduto o regalato il più possibile.
Anche come messaggio di discontinuità e non importa se Trezeguet fa gol in Spagna o se Diego indovina 2 giocate a partita in Germania.
Bisognava fare basta e Marotta ha avuto la pazienza ed i tempi abbastanza giusti.
Sulla Campagna acquisti gravano già invece pesanti dubbi.
Sulla qualità delle scelte cin imbarazzanti dubbi sulle motivazioni che hanno portato all’acquisto di Pepe, Motta, Martinez, al rimpatrio di Lanzafame ed alla palese immaturità di Bonucci che al momento si integra, per caratteristiche tattiche, malissimo, con Chiellini.
Promuovendo in prospettiva con poche remore solo l’acquisto di Krasic, Quagliarella, aspettando di meglio studiare Aquilani e va beh anche lo stesso Bonucci, la strategia meno comprensibile è stata forse la tempistica degli acquisti.
In un mercato senza soldi la Juve ha strapagato all’inizio del calciomercato giocatori che un mese dopo costavano la metà.
L’ansia in zona Cesarini di fare mercato è figlia di quell’errore che ha portato Marotta a sentirsi dire  di no da giocatori non solo per questioni di amore verso il passato ma anche per la minore disponibilità a spendere negli ultimi minuti di mercato.
La confusione tattica in cui versa ancora la Juve dopo 3 mesi di lavoro, la difficoltà che incontrerà con squadre forti nelle ripartenze rapide o con un centrocampo molto tecnico ed alcune sensazioni portano a pensare che sarà un altro anno triste per la Vecchia Signora.
E Dio voglia che in fretta il tecnico scelga definitivamente la coppia d’attacco ( se posso dire Quagliarella Amauri) e consegni in fretta le chiavi di tutto agli unici 2 talenti che possono invertire la stagione, cioè Krasic e F.Melo.

CASA MOURINHO
Sorpresa ha destato la dichiarazione del “maestro” in merito ai regali che un po’ tutti fanno al Barcellona.
A suo dire le squadre lo affrontano più molli e con organico volontariamente indebolito.
Dichiarazione totalmente da condividere .
La storia insegna che alimenta tanto odio sportivo la squadra di Madrid ( motivi anche politici) che da sempre contro il Real l’atteggiamento è più aggressivo.
Il Barca controlla una quantità di giocatori doppi in giro per la Liga rispetto a Real e un giornale spagnolo ( Marca) ha pubblicato una statistica che dimostra che lo scorso anno la quantità di seconde linee usate dalle squadre che affrontavano i catalani è del 50% superiore allo stesso fenomeno accaduto contro i madrileni.
Un caso?
Ma … Mou come Andreotti “ a pensar male …”

Ciao amici della “zanzara” e se proprio non vi basta mi espongo al pubblico ludibrio e vi lancio un pronostico da non fare mai nero su bianco : grandinata sulla Juve colpita a raffica a San Siro dall’Inter .
Se non sarà così, beviamoci sopra
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