Scritto da Massimo Bambara |
Martedì 07 Dicembre 2010
Il Milan trova terreno fertile contro un Brescia volenteroso e baldanzoso ma reso inoffensivo da una prova maiuscola dei rossoneri.
L'innesto di Pirlo, come ampiamente prevedibile, dà al gioco della squadra maggiore brio e più imprevedibilità, conferisce alla fase offensiva del Milan opzioni di passaggio e di lancio finora un po' troppo dimenticate.
Il Milan di struttura coriacea, nato a Bari per necessità, rimane comunque una risorsa importante e un'opportunità per il futuro, magari in fasi del campionato in cui la sciabola dovrà prevalere sul fioretto.
Ma è innegabile che la produzione offensiva del Milan con Pirlo in campo migliori in maniera esponenziale.
Pirlo è uno dei pochi giocatori al mondo che pensa prima ancora di ricevere la palla e questo è un vantaggio, nel calcio, che va sfruttato appieno.
Quel che sorprende più di ogni altra cosa è il processo assoluto di ibrahimovicizzazione della squadra che si è totalmente adeguata alle voglie e agli umori dello svedese, riconoscendo in lui il leader supremo e indiscusso di una squadra che da troppo tempo faticava ad avere un giocatore rappresentativo e dominante nel campionato italiano.
Il post Sheva era stato gestito male, acquisti sbagliati, errori di valutazione, forse anche di sopravvalutazione.
Non puoi vincere il campionato se non hai un giocatore che riesce a dominare nella Serie A italiana e a dettare legge facendo quei 20-25 gol fuori dal contesto di squadra.
Ibra è tutto questo e forse anche di più.
Ottima la prova poi di Boateng in versione trequartista atipico.
E' un Perrotta più moderno, ha meno senso tattico del romanista ma maggiore forza e dinamismo.
La sua posizione in campo ha dato molto fastidio agli avversari che hanno faticato a leggerne i movimenti e le intuizioni sulla scacchiera della partita.
Da segnalare inoltre la crescita di Abate. Il ragazzo ha trovato continuità di prestazioni e determinazione, deve migliorarsi nelle situazioni difensive statiche ma nel ruolo di terzino destro appare essere diventato leader assoluto.
Il suo posto da titolare al momento non è in discussione.
Quello che colpisce comunque in generale del Milan di Allegri è la grande concentrazione e lo spirito di sacrificio di tutti i giocatori che scendono in campo.
Nel secondo tempo, pur avanti di tre reti con la partita in cassaforte, non solo non abbiamo preso gol ma non abbiamo mai nemmeno rischiato di prenderlo.
Segnali positivi, segnali da grande squadra |
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