Drammatizzare la sconfitta contro la Roma è un esercizio abbastanza comune in queste ultime ore.
Dopo la sconfitta di fine ottobre contro la Juventus mi permisi di definire quella sconfitta episodica, figlia del caso, non preoccupante per il prosieguo della stagione.
Da allora il Milan imboccò una serie infinita di vittorie in campionato che furono intervallate solo da un pareggio in quel di Genova contro la Sampdoria.
Milan Roma di sabato è stata una partita strana.
Per alcuni aspetti ha ricordato Milan Juve.
Troppi gol sbagliati, inizio partita eccezionale, grande fluidità di gioco e di manovra.
Per altri aspetti invece ci sono state delle atipicità.
Poche volte ho visto la squadra stanca infatti come durante gli ultimi venti minuti di sabato.
Ma il risultato non può nè deve essere l'unico parametro di valutazione assoluta.
Sabato il Milan ha avuto 5-6 palle gol nitide a fronte di una Roma che invece ne ha avuta una sola e che ha segnato su un rimpallo.
Gli episodi influiscono molto sulle partite, ma le prestazioni vanno valutate in maniera totalmente svincolata dal risultato.
Pena un'eccessivo carico di asperità.
Il Milan non esce ridimensionato dalla gara di sabato.
Deve solo far tesoro di alcuni insegnamenti.
Primo fra tutti, mai essere troppo sufficienti e imprecisi davanti al portiere.
Essere molto spietati e cattivi quando si ha l'occasione di fare gol deve essere un must per la squadra, non un optional.
Trovo bizzarro poi sottolineare che il Milan ha fallito tutti gli appuntamenti con le grandi del campionato.
Vero è che abbiamo perso contro la Juventus (quarta) e la Roma (quinta), ma altrettanto vero è che abbiamo battuto l'Inter (attualmente settima, con due partite in meno e per me tuttora la nostra vera rivale per il titolo), il Napoli (secondo) in casa sua, il Palermo (sesto) e abbiamo pareggiato giocando bene all'Olimpico contro la Lazio (seconda in coabitazione col Napoli).
Forse si poteva far meglio ma è poco corretto sostenere che abbiamo un problema negli scontri diretti.
Anche perchè il blasone conta poco, è la classifica a dire quali sono le vere grandi del campionato.
Al ritorno dalla pausa natalizia ci aspetta uno scoglio duro, perchè vincere a Cagliari senza Ibra sarà difficile.
Più che la sconfitta con la Roma mi preoccupa l'orientamento societario in sede di mercato.
Certo Cassano era un'opportunità, ma trascurare quanto sia indispensabile avere una prima punta che faccia rifiatare Ibra può essere un grave errore.
Il rischio è quello di giocar troppo col fuoco
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