Scritto da Daniele Mantovani |
Mercoledì 13 Ottobre 2010
Ciao amici della zanzara, la pausa del campionato ci permette divagazioni e voli alti più del solito.
Sono giornate complicate per la nostra “povera Italia”.
Sembra tutto fuori controllo ed ogni giorno un avvenimento divora quello del giorno prima.
Passi per giovani che lasciano la pelle lontano da qui per la pace (?); passi che la seconda economia al mondo (Cina) si ribelli e violenti un Nobel per la pace sacrosanto; passi che per un cane ucciso per sbaglio si uccida un uomo sul serio; e passi pure che un zio diventi “bestia” o forse che la “bestia” diventi zio.
Ma noi, noi consumatori e riciclatori della notizia, noi da che parte stiamo?
Mi sono insospettito di me in queste notti mentre cercavo il sonno negli angoli più bui della mia casa.
Soluzione, la TV.
La prima sera mi sono fermato 40 minuti ad ascoltare la sig.ra Rutelli che con fare sapiente spiegava che lei ha trovato gli occhi della mamma di Sarah troppo fredii.
Sospetta la nostra opinionista ed io ascolto.
La sera dopo Bruno Vespa spiega con dei disegnini come difendersi dai Telebani: bombe.
Lui, che al massimo ha giocato con la fionda, ci consiglia come uscire da Kabul salvi.
Ed io ascolto.
Una psicologa di Milano spiega che la reazione del giovane che vendica il cane della fidanzata è legata anche all’amore per gli animali e , sorridendo, invita a capirlo.
Ed io ascolto.
Ma stanotte non ho acceso la TV e mi è tornata in mente una mia vecchia teoria che sostengo da sempre: non siamo noi a scegliere cosa guardare ma sono i programmi che scelgono noi.
Su questo ho costruito anche convinzioni politiche ed oggi, 12 ottobre, vi dico: sbagliato.
Si, si sbagliato perché i giornali e sistemi di informazione tv stanno in vita perché noi li “accendiamo”.
Nel piccolo/grande giardino dello sport chi ha tenuto in vita ad esempio la baracca di Biscardi?
Chi permette a fantasiose sigle locali di vivere a colpi di insulti e di povertà intellettuali e senza mai un filo di obiettività?
Chi permette che trasmissioni storiche un tempo di sintesi pallonara e di commenti tecnici ( Domenica Sprint) diventino salotti per risse precotte e battute tristissime di comici falliti?
Siamo noi amici miei.
Noi.
Se preferiamo un pendolino, un imitatore di Mourinho o un’intervista di Varriale gli permettiamo di esistere.
Non ci hanno tolto il telecomando come io pensavo, ci siamo privati della mano e quindi della testa che permette di spingere il tasto per cambiare canale.
Ma devo poi intristirmi ancora di più quando, e dio lo faccio, acquistiamo carta stampata specializzata in tarocca menti.
Due giornali sportivi su tre ( Stadio e Tuttosport) sono organi di partito che oltre ad inventare interviste e trattative di mercato creano giornali distribuendo la cronaca in modo terribile.
L’Inter campione d’Europa e Stadio occupa metà della prima pagina con le trattative (per metà finte) del Bologna.
Finale del Mondiale di calcio e Tuttosport occupa una pagina di rilievo per un sondaggio su Diego ( e non Diego Maradona).
Non sono loro.
Siamo noi.
E a chi di noi ha la presunzione di fare dello sport una scienza: siamo sicuri che se tornasse in edicola un quotidiano di 30/40 anni fa, profumato, pieno di cronaca precisa e corretta nel linguaggio, con un angolo tecnico a spiegare i movimenti , quasi senza moviola, poche interviste a giocatori ed articoli di commento scritti in serie da Brera, Zanetti, Viola, Cannavò, Calabrese, Mura, Garanzini … siamo sicuri che noi andremmo a comprarlo?
O piuttosto ci siamo fatti macinare tanto che, di nascosto, nel buio della notte torneremo a cercare Stadio in un’edicola e Biscardi su una TV libera della Val d’Aosta?
Niente calcio vero oggi?
Ma si dai.
Qualificazione agli Europei.
Se qualcuno aveva qualche dubbio sul verdetto dei Mondiali se li tolga.
Le prime 3 di allora ( Spagna, Olanda e Germania) a punteggio pieno con conferme anche di molti protagonisti di Sud Africa 2010.
A completamento del bel Mondiale anche la quarta ( Uruguay) semina gol, spettacolo e manda suoi calciatori a fare bene nel Mondo.
Perdurando la infinita crisi della Francia ( crisi di talenti se raffrontati all’ondata di fuoriclasse di fine anni ‘90) rimane sotto studio la nostra italietta.
Tira aria buona per Prandelli , se il modesto 0-0 della settimana scorsa, unito alla sconfitta nella prima amichevole ed a 2 vittorie con addirittura qualche sofferenza con avversarie indecenti facesse capo al disastro Lippi, saremmo già alla gogna.
Ma è giusto, il tempo davanti è tanto; ma la cosa che indispone è che alcuni giornali ( torniamo lì, poi smetto) che hanno capeggiato la rivolta estiva contro la precedente gestione, si sono appropriati di questo nuovo presunto corso.
Quindi va comunque bene.
Siamo pieni di talento finalmente!! Cassano? Balotelli? Bonucci? Viviano?
Ondata di nuovi eroi che vanno bene a prescindere.
Giochiamo peggio di prima?
Che c’entra … spirito nuovo , votati all’attacco. Spregiudicati dice il tecnico.
Tutto falso ma basta scriverlo. Per dire l’avevo detto prima.
Che costa dire che siamo in pieno regresso calcistico, crisi di talenti in mezzo al campo dove se manca Pirlo gioca Montolivo o Palombo?
Costa, costa. Perché poi si dovrebbe dire che Lippi ha sbagliato il Mondiale, ma che da li saremmo venuti comunque a casa in fretta.
CASA MOURINHO
Di quante ore è la giornata del Maestro?
In ordine si occupa : Viaggi della squadra, Hotel sicurezza, Menù, pubblicità.
Circa 20 giorni fa è arrivato al Bernabeu alle 7 di mattina, inforca il tosaerba e l’accorcia di 2 centimetri.
Arriva il giardiniere e gli ordina di finire il lavoro entro al partita successiva ( Deportivo).
Palla a terra, fraseggi deliziosi, il Real schiaffa 6 gol nel cesto dell’avversario.
Sarà un caso, sarà che è lui il “ vero unto dal Signore” , ma così è.
E se per caso qualcuno dubita ancora del suo coraggio, si vada a leggere cosa ha detto a maggio di Kakà ( non lo voglio, non serve a nessuna delle mie idee).
O meglio ancora l’altro ieri al mostro sacro Zidane: non perdere tempo con Perez, vieni in panchina e stai più vicino a me. Ti insegno ad essere utile.
Chapeau Mou.
Alla prossima amici e perdonate ancora del divagare e se potete giustificatemi, perché oggi sono anche 53 volte un po’ più vecchio.
E per una zanzara sono proprio tanti.
Cin Cin alla zanzara |
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