30.10.10 Milan-Juventus

il POST di Marco Brucculeri

milan-juventus

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Nel campionato italiano, a mio avviso, esiste oggi una grande contraddizione chiamata Juventus.

Questo accade perchè, pur con una rosa e forse un allenatore da centro classifica, il glorioso e storico nome e la tradizione, impongono loro di ambire al primato in classifica ed allo scudetto.

Da qui parte il racconto di questa 9^ giornata di campionato, che ci ha visti sconfitti, in casa, per 2 a 1, contro la sopracitata squadra piemontese.

La mia personale sensazione nel raccontare questa partita è particolare.
Mi tornano alla mente, con nostalgia, le grandi sfide tra Milan e Juventus: la rabbia ai goal di Casiraghi; di Baggio; di Zidane; la gioia di Sebastiano Rossi al rigore parato al 90' a Vialli.

In generale, la sensazione di stare affrontando una “grande”, una che vuoi battere a tutti i costi perchè altrimenti poi per tutta la settimana sentirai i tifosi juventini prenderti in giro.

A dire il vero, i tifosi juventini li sentiremo e tanto anche in questi giorni, ma, il sapore è tutto diverso.
Il sapore è lo stesso della sconfitta di Cesena, del pareggio contro il Catania e dei tanti (troppi) punti persi, in questi ultimi anni contro le piccole squadre provinciali.

L'avvio di partita è stato incoraggiante.
Primi 20 minuti con tanta velocità e tante occasioni da rete, avremmo dovuto essere già sul 2 a 0 per noi, ed invece?
Invece al primo contropiede, De Ceglie crossa e trova la testa di Quagliarella che insacca e lascia increduli tutti.

Da qui la partita cambia improvvisamente.
Il Milan perde lucidità, sicurezza e brillantezza e la Juventus, come ogni provinciale che con cadenza quindicinale calca il nostro prato di S. Siro, si arrocca in difesa con tutti i suoi uomini, per poi ripartire in contropiede.

Da parte bianconera comunque bisogna elogiare il grandissimo impegno e la grandissima grinta messa in campo.
Del resto viene anche da chiedersi cosa altro potrebbero mettere in campo?

Sia chiaro, queste mie critiche alla Juventus, non vogliono essere un gratuito attacco alla squadra che questa sera ci ha battuto, anzi, vogliono essere una pesante critica per la nostra squadra che si è fatta battere in questo modo.

Abbiamo evidenziato tanti problemi che inevitabilmente, in questo momento, devono ridimensionare le nostre ambizioni per la stagione.

La nostra squadra, una volta subito il goal, si è sciolta.
Siamo diventati lenti, poco brillanti, stucchevoli nella durata temporale delle nostre azioni che permettevano alla retroguardia bianconera di schierarsi con tranquillità.
La Difesa risente enormemente dell'assenza di Thiago Silva e le note positive, in generale per tutta la squadra, sono davvero ridotte ai minimi termini oggi.

Per la cronaca, il raddoppio di Del Piero fa quasi sorridere per come si è sviluppata l'azione: Cissoko, lanciato a rete, incespica goffamente e noi, nel frangente incapaci di spazzare l'area, lasciamo sui piedi del capitano juventino la palla del 2 a 0.
A dieci minuti dalla fine, il goal di Ibra ci ha ridato qualche speranza ma, complici anche le esasperanti perdite di tempo degli ospiti, il fischio finale è arrivato senza ulteriori grandi sussulti, a sancire una sconfitta veramente pesante.

Tra pochi giorni ritroveremo la Champions League ed il Real Madrid.
Sicuramente il morale e la consapevolezza dei propri mezzi ora sono ai vertici più bassi e servirà una grande impresa per raddrizzare la piega che questa stagione sta rischiando di prendere

 

il PRE di Marco Rizzo

milan-juventus

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Si entra nel vivo.
Napoli ha detto che ci siamo, che siamo vivi.
Abbiamo superato l’Inter e siamo a -2 dalla vetta. Forse con un pizzico di fortuna, sicuramente con del merito, ma ci siamo.
È quello che volevamo: un Milan competitivo per lo scudetto. Per ora il campionato dice questo.
Ma attenzione, perché a San Siro viene a farci visita una vecchia rivale, che forse ora una vera rivale non lo è più.

Sono finiti i tempi delle grandi sfide, delle partite decisive per decidere interi campionati.
Calciopoli e gli errori delle rispettive dirigenze hanno spazzato via tutto.
Non è più tempo di Milan-Juventus valevole per la Champions, a Manchester.
Serate magiche

Non ci mancano sicuramente quegli anni(quelli di Calciopoli).
Pieni di sospetti, di ingiustizie evidenti e di tanto altro.
Ma sicuramente ci mancano le grandi sfide con la “Vecchia Signora”.
Ci manca un vero Milan-Juve alla vecchia maniera.
Questa sfida proverà ad esserlo.
Le premesse però dicono altro.

La settimana, infatti, è stata scossa dal “caso Krasic”, che al momento in cui scrivo è squalificato e salterà la sfida di San Siro.
Su una cosa Agnelli e Co. hanno pienamente ragione : è stato montato un caso più grande di quello che è.
Il resto sono solo parole al vento.

Le due squadre, inoltre, arrivano falcidiate da assenze.
A noi mezza difesa ci fa difetto.
Alla Juve mancherà tutto l’attacco o quasi.
Partita “monca” quindi.
Ma dal fascino che resta alto

Le squadre arrivano alla gara in momenti diversi: il Milan ha appena ottenuto una vittoria fondamentale, ha staccato l’Inter ed è secondo in classifica.
La Juve dopo un’apparente rinascita torna ai suoi problemi: i pareggi con Salisburgo e Bologna hanno riaperto qualche crepa che sembrava sopita.
Ora la Juve è a -7 dalla Lazio capolista e a -5 dai rossoneri.
Questa sfida ci dirà, con tutta probabilità, che campionato dovrà fare la Juventus.
Se lottare per un piazzamento Champions o inserirsi nella lotta scudetto.
Ma anche per noi è una sfida importante: dopo 4 vittorie consecutive dobbiamo riconfermarci.
La vetta della classifica è li che ci aspetta.
Partiamo ad analizzare le due squadre.

Partiamo dagli ospiti.
Delneri dovrà fare a meno di Grygera, Rinaudo e Traore in difesa.
Krasic e Lanzafame a centrocampo. Amauri e Iaquinta davanti.
Inoltre Storari e Marchisio in settimana hanno avuto piccoli problemini, ma dovrebbero esserci.
La formazione è presto fatta.
Con Storari, appunto, in porta. La coppia Chiellini-Bonucci in mezzo alla difesa con Motta e De Ceglie ai propri lati. A centrocampo i redivivi Aquilani e Melo, con Marchisio sulla sinistra e uno tra Pepe e Martinez sulla corsia opposta. Davanti scelte obbligate: Del Piero-Quagliarella in tandem.
Sarà un classico 4-4-2 con Quagliarella in possesso palla a fare la vera e propria seconda punta, mentre in fase di non possesso si abbasserà a fare l'esterno sinistro di un centrocampo a 5.
In pratica saranno gli stessi movimenti fatti durante Inter-Juve.
La sola differenza è che con Krasic (assente al momento della stesura) a destra in fase di possesso si passava ad un vero e proprio 4-3-3 con Marchisio mezz'ala sinistra e davanti Krasic e Quagliarella ai lati della punta.
Questo con Pepe, e non Krasic, difficilmente sarà riproponibile.
Pepe da pero' maggior copertura e corsa sulla fascia dove andranno ad agire a turno Robinho o Pato (e anche Ibra a volte), dato che il nostro attacco darà pochi punti di riferimento.
La scelta dell'esterno sta proprio in questo: partita attendista? Gioca Pepe. Aggrediamo il Milan ? dentro Martinez
Delneri dovrebbe partire attendista, per poi cambiare in corsa con Martinez se la partita lo consentirà.
Del Piero sarà usato nell'insolito ruolo di "prima punta", se cosi' si puo' definire.

Veniamo a noi: la formazione non può che essere condizionata dagli infortunati.
Thiago Silva, Abate, Zambrotta, Antonini, Ambrosini e Ronaldinho tengono in ansia Allegri.
Di questi pare (ma ogni giorno smentisce l’altro) che Thiago Silva possa recuperare.
Col lui i papabili per un recupero sono Antonini e Ambrosini, destinati probabilmente alla panchina in caso di ok.
Ronaldinho darà probabilmente forfait.
Ed allora sarà ripetuto l’attacco di Napoli. Questo è uno dei punti certi della formazioni di Allegri.
A centrocampo Pirlo e Gattuso sono sicuri del posto.
Mentre il terzo centrocampista verrà fuori dal ballottaggio Seedorf-Boateng, con l’olandese favorito.
In difesa, per ora, abbiamo due sicuri: Nesta e Bonera. Daniele agirà sulla destra.
In mezzo dubbio Thiago-Sokratis, legato alle condizioni del brasiliano, come già detto.
Sulla sinistra tre opzioni: il recupero di Zambrotta o Antonini oppure lo slittamento di Bonera con inserimento dello strepitoso Oddo di Napoli sulla corsia destra.
A completare la formazione, ovviamente, Christian Abbiati, sempre più decisivo.

Formazioni dunque un po’ rimaneggiate ma spirito intatto per entrambe le squadre.
Il caso Krsic carica la Juve.
La voglia di vetta spinge il Milan.
Sarà una bella gara, sicuramente.

A dirigere sarà Rocchi: speriamo sia una bella partita anche per lui.

Ora qualche precedente e curiosità.

Il Milan ospita la Juventus per la 76.a volta nella storia.
Il bilancio delle 75 precedenti sfide andate in scena nel capoluogo lombardo è favorevole ai padroni di casa che hanno conseguito 26 successi a fronte di 17 sconfitte.
Il risultato di parità si è registrato in 32 circostanze.
L’ultimo segno X in ordine di tempo è datato 10 maggio 2009: Milan e Juventus chiusero sull’1-1 un match valido per la 35.a giornata del campionato di Serie A 2008/09 andando rispettivamente a segno con Seedorf al 57’ e con Iaquinta al 60’.
Era il Milan di Ancelotti che tentava una disperata rincorsa all’Inter di Mourinho, a poche giornate dalla fine.
L’affermazione esterna più recente della Juventus risale all’8 maggio 2005: i bianconeri s’imposero a San Siro per 1-0 in un incontro valevole per il 35.o turno del campionato di Serie A 2004/05 grazie ad una rete di Trezeguet al 28’.
Era la sfida decisiva di quel campionato: un campionato ricco di errori a favori per la Juve e di veleni nell’ambiente.
Una curiosità: prima di quel match un altro giocatore della Juve fu squalificato con la prova tv: era Zlatan Ibrahmovic, proprio lui.
Come Krasic, Ibra. Strano il destino. Speriamo vada diversamente.
Il successo interno più vicino nel tempo ottenuto dal Milan è datato 15 maggio 2010: i rossoneri prevalsero per 3-0 in una sfida valida per la 38.a giornata del campionato di Serie A 2009/10.
Le reti furono realizzate da Antonini al 14’, Ronaldinho al 29’ e al 67’.
Era il giusto tributo a Leo che lasciava la guida tecnica rossonera.

Dunque una sfida ricca di tradizione e storia.
Una sfida da onorare e vincere.

La “preda” è in difficoltà.
È li, dobbiamo azzannarla.

Queste sono le classiche partite che in questi ultimi due anni abbiamo fallito: quelle partite che potevano farci fare il grande salto e che invece sono state una delusione.
Non rifacciamo lo stesso errore


 
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