19.10.10 R.Madrid-Milan

il POST di Marco Brucculeri

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Torna la Champions League, per questa terza giornata del girone eliminatorio, il Milan cerca punti preziosi sul difficilissimo campo del Real Madrid. Ragazzi in campo con Amelia in porta, all'esordio stagionale, a causa dell'infortunio di Abbiati. Altra defezione importante in difesa dove Bonera sostituisce l'infortunato Thiago Silva. Antonini, Nesta e Zambrotta completano la linea difensiva. Centrocampo con Pirlo, Gattuso e Seedorf, attacco con Ronaldinho, Ibrahimovic e Pato.

I padroni di casa, sostenuti da uno stadio tutto esaurito per l'occasione, si dispongono con Casillas, Arbeloa, Carvalho, Pepe, Marcelo, Xabi Alonso, Kedhira, Ozil, Di Maria, Cristiano Ronaldo e Higuain.

La partita non inizia nel migliore dei modi. L'approccio alla gara da parte dei nostri ragazzi sembra “molle”, complice anche una esplosiva aggressività dei blancos, abbinata ad una grande qualità collettiva.

I risultati di questo preoccupante inizio, si vedono già al 13'. Su calcio di punizione, Cristiano Ronaldo fa passare la palla tra le maglie poco unite della nostra barriera e batte l'incolpevole Amelia.

Senza quasi avere nemmeno il tempo di rimettere il pallone a centrocampo e provare a raddrizzare la gara, il Real raddoppia con un tiro di Ozil deviato da Bonera. Un incubo per tutti i tifosi rossoneri, quella che doveva essere la serata della verità per capire a cosa realmente possiamo puntare in questa stagione, si sta trasformando in un tiro al bersaglio ai danni dei nostri colori. La squadra cerca di riorganizzarsi e nei minuti successivi si rende pericolosa con una punizione di Pirlo, deviata da Casillas sulla traversa e con una bella azione vanificata da un tiro alto di Seedorf. Per il resto, si vede purtroppo, solo un grande Real, con un Cristiano Ronaldo devastante e soprattutto con una solidità difensiva impensata. Gli spagnoli, dall'inizio della stagione, hanno subito solamente tre reti e nessuna in Champions League. Da tifoso mi auguro quasi che la partita finisca il prima possibile. Il Milan non ha mai dato realmente l'impressione di poter colpire per fare male ed il risultato di 2 a 0 nei primi minuti a sbilanciato in maniera esagerata l'ago della bilancia a favore del Real Madrid.

Nella ripresa purtroppo il copione non è cambiato.

Il Real ha avuto numerose occasione per rendere il nostro passivo ancora più rotondo. Fortunatamente ciò non si è verificato ma a livello di gioco e di supremazia generale dobbiamo sicuramente complimentarci con i padroni di casa per l'ottima partita giocata.

Nel finale, l'ingresso in campo di Boateng e di Robinho, oltre che di Inzaghi, ha dato un pochino di brio alla nostra manovra e con il senno di poi, mi piacerebbe provare a rigiocarla dal primo minuto con il Principe in campo, magari al posto dello spento Seedorf di questa sera. L'attacco, servito poco e male, non ha saputo incidere in alcun modo, non dando mai la sensazione di poter cambiare le sorti dell'incontro.

La situazione nel girone, comunque, non è compromessa e dobbiamo giocarci il secondo posto con l'Ajax, forti anche del pareggio ad Amsterdam.

Chiudiamo così una serata brutta e storta che non deve però intaccare quanto di buono fatto fino a questo momento della stagione.

La mia personale sensazione è che il Milan quest'anno sia più attrezzato per la lunga corsa allo scudetto rispetto alla Champions League.

Per questo, ora, è importantissimo mettere testa e cuore nella complicata trasferta di Napoli di lunedi prossimo, cercando di conquistare ad ogni costo i tre punti, fondamentali per mantenersi ai vertici della classifica

 

il PRE di Marco Rizzo

Real-Milan

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E allora eccoci qui. Ci siamo.
La partita più affascinante dell’intera fase a gironi di questa Champions.
Ma non solo.
Una sfida tra Real Madrid e Milan non può essere solo questo.
C’è la storia, una grande rivalità, grandi personaggi: tutto a fare da grande contorno a questa sfida.

È inutile dircelo, lo sappiamo tutti: si affrontano al Bernabeu le due squadre più titolate d’Europa.
Basta pensare che in ballo ci saranno una cosa come 16 Champions League (o Coppe dei Campioni) e decine di altri trofei internazionali per capire l’importanza, il blasone di questa sfida.

Sfida che può essere messa a fuoco sotto diversi altri punti di vista:
in primo luogo l’odiato Mourinho, l’uomo che da solo è riuscito a realizzare il nostro peggior incubo sportivo: la vittoria interista della Champions.
Ma non solo: le paroline, le offese e tutti i suoi show.
Diciamo che possiamo considerarlo un derby personale.
Diciamo una piccola (ma neanche tanto poi) vendetta per questi due anni.

E poi lui. E poi Ricardo Izecson Dos Santos Leite.
Un pezzo di storia di Milan, che probabilmente non sarà mai un pezzo di storia madrilena, almeno per noi.
Beh, anche se lui non sarà in campo, non si potrà che finire a parlare di lui, del “nostro” Ricky finito in mani altrui.
Le voci che lo vogliono di ritorno in rossonero non potranno restare a Milano.
Saliranno con noi sull’aereo e faranno parlare di loro, di questo possiamo starne certi.

Ma il punto cruciale, l’aspetto fondamentale su cui Allegri deve lavorare è uno e uno soltanto: questa è una partita fondamentale per il nostro girone, per il nostro futuro in Champions.
Della storia, di Mourinho, di Kaka e di tutto il resto, bhe, facciamo parlare gli altri.
Noi dobbiamo entrare nell’ottica che è importante passare il turno e, possibilmente, farlo da primi in classifica.
Sappiamo fin troppo bene che un secondo posto pone sulla strada ostacoli che talvolta possono essere insormontabili.
Bhe, per essere primi tutto, o quasi, passa dalle sfide con il Real.
E allora giochiamocela!

Le due squadre arrivano alla sfida in momenti piuttosto simili.
Sia il Milan che il Real hanno trovato la vetta della classifica, arrivano da una vittoria convincente ed hanno tutta (o quasi) la rosa a disposizione.
Da questo punto di vista si parte alla pari.

Il Real di Mourinho a fatto storcere molti nasi in Spagna.
Noi il suo giochetto abbiamo imparato a conoscerlo.
Liti con i giornalisti e con gli avversari fuori dal campo creano quella sensazione di accerchiamento all’interno dello spogliatoio che si tramuta nella solidificazione del gruppo che porta inevitabilmente a dare quel qualcosa in più che risulta poi decisivo.
In campo è il solito Mou: squadra corta, attenta, che non si sbilancia quasi mai, che si difende ottimamente e che quando riparte fa male.
Tutto quello che fino all’anno scorso sembrava impossibile da collegare al Real Madrid.
Non più il Real dei lustrini, dei “galacticos”, del “tanto ne segnamo uno in più”.
Niente di tutto questo.
La ricetta che a Madrid aspettavano da qualche anno per tornare davvero ai massimi livelli europei.
Ma Madrid non è Milano.
Il Real non è l’Inter.
E non tutti accettano questa cosa.
Non tutti accettano di vedere la squadra giocare in questo modo.
Le vittorie che stanno ottenendo cominciano a far tacere anche i più scettici.
Si, perché il Real che andiamo ad affrontare porta con se numeri molto importanti.
Se il numero dei gol fatti (16, miglior attacco della Liga) non stupisce, lo fa invece il numero dei gol subiti: solo 3 in 7 partite(miglior difesa del campionato).
Se si prende in considerazione anche la Champions, il dato dei gol fatti sale a 19 ma quello dei gol subiti non cambia.
Mourinho non ha stravolto il lavoro di Pellegrini.
Alla fine l’ex Villareal aveva fatto il record di punti della storia del Real Madrid.
Peccato che qualcuno avesse fatto meglio di lui.
Mou non ha preteso grandissimi colpi.
Ha optato per giocatori giusti nei ruoli in cui servivano.
E allora Carvalho si adatta bene con la difesa madridista, così come Ozil e Khedira completano a meraviglia il centrocampo e Di Maria rafforza un reparto già fortissimo.
Elencare i punti forti di una squadra così mi sembra ridicolo.
I vari Ronaldo, Higuain e compagnia cantante li conosciamo bene tutti.
E allora vediamo quali potrebbero essere le scelte.
In porta, ovviamente, il capitano. Il campione del Mondo Casillas.
In difesa i veri dubbi di Mou. Dubbi legati alle condizioni di Sergio Ramos. Il giocatore spagnolo si è infortunato nella partita tra le furie rosse e la Scozia. Ha saltatao la vittoriosa trasferta di Malaga e potrebbe non farcela per la Champions.
Al suo posto sulla fascia destra pronto Arbeloa, in un reparto con Pepe e Carvalho centrali e Marcelo sulla sinistra. Ma Mou potrebbe far giocare Albiol al posto del terzino brasiliano per tenere bloccata la corsia di Pato.
A centrocampo troveranno sicuro posto Xabi Alonso e Khedira. I due Diarra e Pedro Leon non faranno cambiare idea al tecnico portoghese.
La linea a tre dietro la punta vedrà sicuramente Ozil, Di Maria e C.Ronaldo.
Davanti ci sarà Higuain.
Le possibilità di Karim Benzema di avere una maglia da titolare sono davvero poche.
Ricapitoliamo: Casillas ; Arbeloa (Sergio Ramos), Pepe, Carvalho, Marcelo ; Alonso, Khedira ; Ronaldo, Ozil, Di Maria ; Higuain.

E ora noi.
La bella sensazione di avere tutti a disposizione è durata davvero poco.
Il Capitano non ha recuperato e Thiago Silva, dopo la distorsione con il Chievo resta in forte dubbio.
Il brasiliano è stato convocato. Di certo si farà di tutto per recuperarlo, ma Bonera è già pronto a sostituirlo.
Altri problemi per fortuna non ce ne sono. Se si esclude l’abbondanza e la difficoltà di scegliere. Ma ben vengano questi problemi.
Le partite con Parma e Chievo ci dicono che con un buon sacrificio una contemporaneità in campo di Pirlo, Seedorf e Ronaldinho è possibile.
Ci dicono che proprio il Gaucho ha deciso che è il momento di prendersi la squadra sulle spalle.
Ha deciso che lo sgradito ruolo da trequartista, se fa bene alla squadra, può andar bene.
Queste partite ci hanno detto che le sentenze trancianti su Rino Gattuso erano per l’ennesima volta sbagliate. Rino col suo solito spirito è entrato duro, a suo modo, sulle critiche e le ha mandate al mittente. Si è ripreso quel posto che è stato suo per tanto tempo. E la partita con il Real è la giusta ricompensa a tanti sacrifici.
Le due sfide ci hanno dato un Nesta in forma, comandante di una difesa sempre piu’ convincente, con Antonini e Zambrotta che stanno dando i loro importanti contributi.
Ci dicono infine che la panchina che abbiamo, finalmente, è importante, competitiva, in grado di poter cambiare la partita. I vari Amelia, Abate, Flamini, Boateng, Robinho e Inzaghi devono farsi trovare pronti.
Allegri, dunque, da queste sfide deve ripartire per preparare quella che è senza dubbio la partita più importante della sua carriera.
Bando alle emozioni, c’è una partita da vincere.
E la squadra con cui cercherà di farlo ricalcherà quella delle ultime gare.
Davanti Dinho agirà sulla trequarti dietro a Ibra e Pato(che come dice Suma:”quando gioca, segna!!), giocatore che il pubblico da palati fini di Madrid sicuramente ricorderà.
In mezzo al campo Gattuso, Pirlo e Seedorf. L’unico dubbio può venire dal fatto che Allegri possa volersi giocare una partita più accorta; ed allora dentro Flamini o Boateng e fuori Seedorf. Ma dubito che Allegri rinunci a Clarence.
I dubbi principali sono dietro. Pochi e semplici. Se Thiago ce la fa gioca lui al fianco di Nesta con Bonera sulla destra e no tra Thiago e Antonini sulla sinistra.
Se Thiago da forfait allora Bonera in mezzo con Zambro e “il Luca” sulle fasce.

Uno sguardo anche alla terna arbitrale.
Il match di Champions League in programma martedì a Madrid è stato affidato a Pedro Proenca. La terna lusitana è completata dagli assistenti Tiago Trigo e Ricardo Santos.
Non è per fare gli italiani che si lamentano degli arbitri sempre, ma i precedenti con il Real sono ricchi, anzi ricchissimi, di episodi discutibili e anche le partite dello scorso anno fanno ancora storcere qualche naso.
E anche con i direttori di gara portoghesi il precedente dell’anno scorso  Olegário Benquerença in Milan-Manchester non è molto fortunato. Precedenti che sono invece dalla parte di Mou con arbitri portoghesi (chi non ricorda Inter-Barcellona?).

Ora qualche precedente in Champions tra Milan e Real giocate al Bernabeu.
Questi i precedenti del Derby d'Europa che si sono disputati solo nella massima competizione europea:
stagione 1963-1964 - Quarti di Finale: Real Madrid Milan 4-1;
stagione 1988-1989 - Semifinale: Real Madrid-Milan 1-1;
stagione 1989-1990 - Ottavi di Finale: Real Madrid-Milan 1-0;
stagione 2002/2003, Seconda Fase a Gironi: Real Madrid-Milan 3-1;
stagione 2009-2010 - Fase a Gironi: Real Madrid- Milan 2-3.
Quindi l’anno scorso Leonardo ha espugnato il Bernabeu per la prima volta nella storia rossonera. Una partita che ci ricordiamo tutti: emozioni su emozioni.

Ma qualcuno c’era già andato vicino.
È la semifinale della Coppa Camioni 1989 : per gli uomini di Sacchi, l'accoppiamento con il Real Madrid è da brividi e riporta alla mente epici incontri del passato. Si comincia al Bernabeu, che resta incantato di fronte a un Milan bellissimo ma sciupone. Il Real, come poche volte è accaduto, viene annichilito e dominato sul terreno amico.Il Bernabeu ammutolito. I rossoneri comandano a centrocampo, e solo gli errori di mira di Van Basten e di Gullit e l'enorme svista arbitrale che annulla una rete di Ruud per inesistente fuorigioco, impediscono al Milan di vincere. A quel tempo, al Bernabeu era prassi subire errori aribtreali.
Il Real va immeritatamente in vantaggio a fine primo tempo con Hugo Sanchez. Il Milan stellare nella ripresa riequilibra il risultato con un colpo di testa in avvitamento di Van Basten(uno dei suoi gol piu’ belli e piu’ celebri) che manda il pallone sulla traversa e poi sulla schiena di Buyo e infine in rete. È 1-1 ed è solo il preludio al 5-0 di San Siro al ritorno.

E quindi la storia, il Derby d’Europa, Mourinho, Kaka e tutto il Bernabeu ci aspettano.
Facciamo vedere chi siamo.
Facciamo vedere al Mondo cos’è il Milan e perché da sempre il nostro DNA è Europa!

Queste le premesse.
E poi sarà silenzio… la quiete prima della tempesta.
E poi risuonerà quella musica…

Emozioni che solo il Milan sa darci


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