il POST di Marco Brucculeri
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Dopo l'esaltante vittoria nel Derby, si torna a giocare per la tredicesima giornata di campionato nell'anticipo del sabato. A riempirci i polmoni, questa sera, è l'aria del nostro stadio, con la fierezza e la responsabilità di dover difendere il primato in classifica.
L'avversaria è la Fiorentina, allenata da Mihajlovic, il quale in settimana ha dichiarato che non vorrebbe mai allenare il Milan per il suo passato interista, ed al quale qualcuno dovrebbe dire di non preoccuparsi, che nessuno, al Milan, gli chiederà mai di farlo.
Milan fin dai primi minuti concentrato, veloce e fisico.
Complice anche il centrocampo muscolare composto da Gattuso, Ambrosini e Flamini, con Seedorf a giocare dietro le punte, la squadra ha dimostrato anche questa sera grande solidità.
Pochi fronzoli senza risparmiare grandi giocate, molta concretezza ed aggressività, determinazione nel portare a casa il risultato. Questi sono gli ingredienti per il mix creato da Massimiliano Allegri, un Milan forse più simile a quello di Fabio Capello rispetto all'ultimo Milan di Carlo Ancelotti. Forse è proprio questa la maggior sensazione positiva che da la nostra squadra, quella di aver creato una propria fisionomia, diversa da quella degli ultimi anni pur con molti interpreti trasversalmente impegnati in entrambi i progetti.
Sotto questa fredda pioggia di novembre, al 45', si è aperto il cielo per far brillare la nostra stella più luminosa: Zlatan Ibrahimovic.
Con il risultato fermo sullo 0 a 0, lo svedese, ci ha regalato una di quelle reti che si ricordano negli anni e che sono marchiate dalla griffe dei grandi campioni.
Zlatan ha fermato con la suola un cross proveniente dalla destra.
Facendo rimbalzare la palla, ha disegnato un arco nel cielo alzandola ed ha scaricato in rete con una rovesciata imprendibile per Boruc.
La cosa più incredibile è la qualità, la velocità e la precisione di questo gesto tecnico, realizzata da un uomo di 195 cm per 95 kg di peso.
Zlatan è una magica alchimia di tecnica, forza fisica e rapidità, cementata da una straordinaria grinta e forza di volontà.
Squadre negli spogliatoi ed occhi che ancora brillano per la prodezza del nostro fuoriclasse.
Nella ripresa, Milan ancora più deciso a chiudere la partita ma, Fiorentina sempre pericolosa ad ogni ripartenza.
A risolvere questo problema, oltre a due giganteschi Thiago Silva e Nesta, ci ha pensato Cristian Abbiati, autore di autentiche prodezze sia nel primo che nel secondo tempo.
Se il Milan di allegri in questo periodo sta ricordando quello di Fabio Capello, Cristian Abbiati ha perfettamente emulato le gesta del grande Sebastiano Rossi, opponendosi ad ogni tentativo viola e dando sicurezza a tutto il reparto difensivo anche nelle uscite.
Bene Flamini, Boateng, Gattuso e Ambrosini.
Attenti e puntuali Zambrotta e Bonera.
Robinho, come sempre, ha fatto un grande lavoro, tenendo unite le linee tra centrocampo e attacco ed andando spesso dietro ad iniziare l'azione per poi proporsi in fase conclusiva.
Era importantissimo, questa sera, dare continuità agli ultimi risultati e non vanificare la grande impresa del Derby.
Il rischio che ci fosse troppo entusiasmo a farci volare alto attorno alla squadra è stato scongiurato.
Il Milan ha vinto meritatamente, allungando (almeno per questa sera ed in attesa dei risultati di domani) sulle avversarie e dando a tutti il forte segnale di essere pronto per vincere questo campionato.
Ultima nota di questa partita, la piacevole presenza di Barbara Berlusconi in tribuna.
La probabile “futura Presidentessa” sta dimostrando grande attaccamento ai nostri colori, presenziando ad ogni partita, sia in casa che in trasferta.
L'entusiasmo di un nuovo componente della famiglia Berlusconi è la miglior assicurazione possibile per i successi futuri.
Possiamo andare a letto tranquilli, gli altri oggi sono a -9 ed il Milan è sempre più bello da vedere
il PRE di Marco Rizzo
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Dateci due pizzicotti.
Tirateci una secchiata di acqua gelata.
Non è possibile.
Eppure è tutto vero…
Finalmente dopo 4 anni di dominio (semi) incontrastato torniamo ad essere padroni, ad essere padroni del Campionato Italiano.
Tutte le volte che lo riguardo temo sempre che quel rigore di Zlatan non entri…ma invece entra, sempre…
Diciamocelo, è stato come sotto sotto lo abbiamo sognato tutti: il gol,di Ibra sotto la Nord, causato dal rigore di Materazzi, Ibra che stende Materazzi (non è “politicaly correct”, non è sportivo…ma abbiamo goduto tutti), noi che soffriamo in 10 e torniamo a vincere questo stramaledetto Derby.
E non solo… li mandiamo a -6 ed in crisi nera.
Ma una cosa che questo campionato ci ha insegnato, che questa squadra ci ha insegnato, è chiara ed evidente: mai abbassare la guardia, mai sottovalutare gli avversari.
Perché anche quando sembra che tutto vada bene, il “pericolo” è dietro l’angolo.
E in questo caso è un pericolo vestito di viola.
Eh si, perché a San Siro arriva la Fiorentina di Siniša Mihajlovic, un ex nerazzurro che appena può parla male di noi… Uno da battere…
C’è da dire che ci troveremo ad affrontare una delle squadre che più sta deludendo in questa Serie A.
Un po’ per il distacco da Cesare Prandelli e il difficoltoso adattamento al serbo, un po’ (e non poco) per i tanti, troppi infortuni.
Ma proprio per questo motivo, arriverà al Meazza una Fiorentina umile e agguerrita, pronta a strappare tutto quello che riesce.
Noi dovremo fare il nostro. Pensare che si sempre Derby e batterli.
Perché il passo lo abbiamo fatto, siamo usciti allo scoperto.
Ora, indietro, non si torna.
La Fiorentina arriva a San Siro per una partita valida per la Serie A per la 71.a volta nella storia.
Il bilancio delle precedenti 70 sfide andate in scena in terra lombarda ci è decisamente favorevole: 43 successi a fronte di 8 sconfitte.
Il risultato di parità, registratosi in 19 circostanze, si è verificato per l’ultima volta il 3 settembre 2007: Milan e Fiorentina chiusero sull’1-1.
L’affermazione esterna più recente della Fiorentina è datata 17 maggio 2001.
Gli ultimi precedenti ce li ricordiamo bene: lo scorso anno a fine campionato fu un rigore di Ronaldinho a decidere la sfida, proiettandoci in Champions League.
L’anno prima fu una serata a dir poco surreale.
Si, si vinse 1-0, gol di Pato. Ma quella sera gli occhi e le voci erano tutte per lui, per Ricardo Kaka, pronto a lasciare il Milan.
Guardiamo avanti.
Guardando i soli precedenti con la Viola targata Della Valle non possiamo certo lamentarci.
Nelle 6 gare disputate, 4 sono state vinte dal Milan (una addirittura per 6-0)e 2 sono i pareggi.
Le squadre ci arrivano, ovviamente, in due momenti ben diversi.
Seppur abbia vinto l’ultima in casa con il Cesena (che fatica però!) la squadra di Firenze non può essere certo soddisfatta.
E inoltre la lista infortunati è quasi più lunga e illustre di quella dei presenti.
Andiamo alla conta: Mutu, Jovetic, Montolivo, Frey,Zanetti,Felipe e Babacar.
Questi quelli sicuri.
A questi si aggiungono le preoccupazioni per i tre difensori centrali: Kroldrup ha saltato la partita con la Nazionale per problemi alla schiena ed è in forse.
Gamberini ha accusato un dolore al piede e si è allenato poco.
Natali rientra da un infortunio e è lontano dall’essere al 100%.
Anche Vargas è un fattore da tenere in considerazioni: è dato per stanco ed acciaccato.
Mihajlovic riuscirà tra le difficoltà a mettere su una formazione comunque competitiva.
In porta ci sarà quel Boruc che con la maglia del Celtic faceva miracoli non appena vedeva rossonero.
In difesa sulle fasce agiranno Comotto e Pasqual, con Gamberini e Ntali, anche se non al meglio, ad agire centralmente.
Il centrocampo a 5 vedrà Donadel ed il rientrante D’Agostino davanti alla difesa.
La linea a 3 dietro alla punta Gilardino sarà, infine, formata da Santana, Ljaic e Vargas.
L’unico dubbio riguarda Marco Marchionni, che darebbe più equilibrio in mezzo al campo rispetto a Vargas o Santana.
Noi ci arriviamo in pompa magna.
Primi in classifica, sicuri di noi stessi e con poche defezioni.
Partiamo, appunto, da queste ultime.
Abate sarà out per la squalifica rimediata contro l’inter.
Gli altri assenti saranno i lungodegenti Pato(che verrà visitato da un luminare statunitense), Inzaghi(per il quale l’affetto dei tifosi è davvero strabordante e clamoroso…forza) e Oddo.
Tuttavia Allegri dovrà fare scelte importanti.
Tre su tutte quelle su cui mi voglio soffermare.
La prima riguarda l’impego di Nesta e Thiago.
Ora arrivano le partite dure.
Thiago è reduce da un problemino ed ha giocato col Brasile.
Sarebbe saggio farlo riposare e riproporre quello Yepes che tanto bene ha fatto quando è stato impiegato.
In secondo luogo il nodo centrocampo.
Ora tutti pensano che il modulo base sia mutato di punto in bianco.
Non è cosi’. Allegri ha dato prima di tutto uno spirito a questa squadra.
Una personalità che non aveva da anni. E pretende che tutti ce l’abbiano.
Per questo motivo Pirlo, da tutti i suoi allenatori ritenuto indispensabile, riprenderà il suo posto in cabina di regia.
Che piaccia o meno a tifosi e stampa.
Il terzo, e più delicato, nodo è legato a Ronaldinho.
Non possiamo permetterci di perderlo per strada, sopratutto ora che avremo solo 3 attaccanti a disposizione.
C'è bisogno di coinvolgerlo il piu' possibile.
Deve tornare a sfornare i suoi assist e a fare le magie che lo scorso anno infiammavano San Siro.
Sicuramente abbiamo capito che Dinho non è piu' considerato il "cocco" del presidente, l'inamovibile per definizione....
E come lo abbiamo capito noi credo che lo abbia capito pure lui.
Secondo me, ripeto, Allegri per il suo futuro e anche per il nostro non puo' permettersi di perderlo per strada.
Per tanti, troppi motivi....
Il primo e forse il piu' importante è evidente a tutti: è il giocatore che il Presidente preferisce.
E sappiamo tutti quanto valga la sua opinione in casa nostra.
In secondo luogo va sottolineato che almeno fino a Gennaio avremo solo 3 attaccanti.
E lui è uno di questi. Per cui ha l'obbligo di recuperarlo.
A mio parere Allegri si aspettava che in Milan-Real facesse la differenza, perchè in settimana ne aveva visto le premesse.
E allora ha fatto questo ragionamento: bene, io ora ti tengo fuori e metto una squadra che si sacrifica....cosi' tu capisci che se non ti sacrifichi e corri per la squadra, per te, non c'è posto in questa squadra.
Lo dimostra anche la buona prestazione che ha fatto in Nazionale (70 minuti).
E allora Allegri contro la Viola Sabato lo riproverà, per testare se il suo "piano" ha funzionato.
Andiamo veloci con il resto della formazione.
Abbiati in porta.
Nesta e Thiago in mezzo (anche se è da tenere presente il discorso di prima), con Antonini e Zambrotta sulle corsie.
A centrocampo Pirlo, Ambrosini e Gattuso. Seedorf agirà da trequartista dietro a Ronaldinho, nell’inedito ruolo di seconda punta, e l’insostituibile e decisivo Ibra.
Stavolta dubbi non ce ne sono.
Come non ci sono dubbi che Sabato sera dobbiamo tornare in clima derby.
Immaginarci Gamberini con la faccia di Materazzi.
Gilardino con quella di Milito.
Dobbiamo entrare nell’idea di metterci ancora quel carattere, quella personalità e quella feroce voglia di vincere che abbiamo visto nelle ultime gare.
E allora i dubbi spariranno anche sull’esito della gara…
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