il POST di Marco Brucculeri
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Pesanti e dolci come un babà alla crema mangiato a colazione. Questo è il sapore dei tre preziosissimi punti conquistati questa sera al S. Paolo di Napoli.
Avevamo bisogno di risposte dalla nostra squadra, dopo la triste trasferta di Madrid e le risposte sono arrivate. Massimiliano Allegri, complici gli infortuni, cambia la formazione e presenta per questa difficile trasferta: Abbiati in porta, Antonini, Sokratis, Nesta e Bonera in difesa. Centrocampo con Pirlo, Boateng e Gattuso. Tridente composto da Ibra, Pato e Robinho.
Dopo un buon inizio di gara, i rossoneri perdono Antonini per infortunio al 12', sostituito da Massimo Oddo. Sarà Proprio il nostro numero 17 ad avere un impatto esplosivo nella nostra partita. Dai suoi piedi infatti sono partiti gli assist, finalizzati da Robinho e Ibrahimovic, per le due reti che ci regalano una vittoria importante ma sofferta. Quando allo scadere del primo tempo, già in vantaggio per 1 a 0, acquisiamo anche la superiorità numerica per l'espulsione del napoletano Pazienza, abbiamo quasi la sensazione di poter gestire con facilità il secondo tempo. Invece nella ripresa i partenopei si propongono con grande aggressività e in più occasioni sfiorano il pareggio. D'altro canto il Napoli, attaccando, si espone ai nostri contropiedi e forse, con una cattiveria sportiva maggiore, soprattutto in Pato, avremmo potuto chiudere prima la partita. Al 71' arriva il raddoppio firmato dal nostro bomber svedese ma, pochi minuti dopo, Lavezzi si inventa un goal capolavoro, riportandoci con la mente al Napoli-Milan dello scorso anno e facendoci temere il peggio. Partita quindi soffertissima fino al 95', poi, il fischio del buon arbitro Rizzoli di questa sera, ci spedisce da soli al secondo posto, a due punti dalla capolista Lazio ma soprattutto, due punti sopra l'Inter. Il vedere ora la classifica con il nostro nome davanti a quello della seconda squadra di Milano ha il sapore del ritorno a casa.
Se mai non fosse stato ancora chiaro, con questa vittoria siamo usciti definitivamente allo scoperto nella lotta allo scudetto. Non possiamo più nasconderci ed abbiamo l'obbligo di continuare a far punti per raggiungere un traguardo che, quest'anno, sembra sicuramente più a portata di mano rispetto ai recenti campionati passati.
L'aspetto positivo di questa serata, oltre naturalmente alla vittoria, è il gioco espresso in alcuni frangenti e le numerose occasioni create. Negativo invece, il non aver chiuso la partita in largo anticipo, soprattutto avendo giocato tutto il secondo tempo in superiorità numerica.
La squadra comunque c'è e sta bene: Robinho sta iniziando a segnare con continuità; Sokratis, impegnato in una difficile sfida con Lavezzi, si è riabilitato dopo la insufficiente prova di Cesena; Ibra continua a segnare ed a mettere al servizio della squadra tutta la sua grinta ed il suo sacrificio; Abbiati si è confermato su grandissimi livelli ed ha, in un paio di occasioni, salvato il risultato.
Ora abbiamo qualche giorno per preparare la sfida interna contro la Juventus, magari recuperando un certo Ronaldinho che, da quando è al Milan, ha sempre avuto la squadra bianconera come bersaglio preferito per realizzare le proprie reti
il PRE di Marco Rizzo
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È stata la nostra Caporetto.
Una bella botta a tutte le nostre convinzioni, alle nostre sicurezze.
Una lezione di calcio.
Neanche i più pessimisti tra i tifosi rossoneri ( e ce ne sono di pessimisti e disfattisti…. uhh se ce ne sono…) potevano pronosticare una debacle così.
Non tanto per l’esito della partita: 2-0 a Madrid ci può stare.
Ma il gioco, la prestazione, la mentalità: tutto sbagliato, da rivedere assolutamente.
E la sorte non ci da proprio la più agevole delle prove per riscattarci. Forse una delle partite più difficili del campionato.
Ma è tassativo voltare pagina. Se davvero siamo competitivi per vincere, e lo siamo, bisogna reagire.
Come detto, la partita del San Paolo rappresenta uno scoglio difficile da sormontare.
Ma anche i partenopei hanno giocato in settimana una partita dispendiosa e anche loro hanno assenze.
Quindi su le maniche e al lavoro.
Napoli, dunque. Una vera e propria classica della Serie A.
I precedenti non ci sono certo favorevoli. Per un motivo o per l’altro sono 13 anni che il risultato 2 non esce in schedina.
L'ultima volta risale al Gennaio 1998, risultato 2-1 per i rossoneri. L'allenatore della squadra partenopea, quel pomeriggio, era Giovanni Galeone, tecnico che Massimiliano Allegri conosce molto bene. I marcatori del Milan furono Leonardo e Ganz.
Gli ultimi precedenti fra Napoli e Milan sono stati soprattutto segni X. Uno zero a zero nell'aprile 2001 con Cesare Maldini sulla panchina rossonera, una vittoria per il Napoli, nel giorno dell'addio di Roberto Sosa, partita che tutti ricordiamo : 3-1 , ci giocavamo la Champions contro un Napoli senza obiettivi e perdemmo clamorosamente. Fu l’inizio del periodo non felice degli ultimi 2-3 anni. Per finire due pareggi, 0-0 e 2-2, negli ultimi due campionati. Il 2-2 a dir poco rocambolesco, con il Milan in vantaggio per 2-0 con i gol di Inzaghi e Pato raggiunto con due gol nel recupero dei napoletani, con Cigarini e Denis.
Ma il Napoli-Milan piu’ celebre risale ai primi anni berlusconiani, quando la sfida era davvero il match clou per assegnare lo scudetto.
Siamo nel maggio 1988 Ed è proprio a Napoli che nasce la leggenda del Milan di Sacchi, proprio al San Paolo, tempio degli azzurri Campioni d'Italia. E' Maradona contro Van Basten, Careca contro Gullit, Arrigo Sacchi (appunto) contro Ottavio Bianchi.
La classifica vede i rossoneri inseguire ad una sola lunghezza il Napoli, che, dopo aver comandato il campionato per larghi tratti della stagione, sente ormai il fiato sul collo degli uomini di Sacchi.
La partita vede il Milan andare in vantaggio con Virdis e poi il gran pareggio di Maradona.
Nel secondo tempo si scatenano Gullti e Van Basten: due assist di Gullti, uno per il gol di Marco, l’altro per propiziare la doppietta di Virdis.
1-3, stadio in silenzio e Milan che vola verso lo scudetto.
Negli anni a venire la sfida si ripeterà ancora. Non sempre in modo leale da parte dei napoletani, che avevano Luciano Moggi, si proprio lui, tra i propri dirigenti.
Veniamo alla sfida. Partiamo dagli ex della gara:
sono pochi gli ex della partita, peraltro tutti terzini: si tratta di Ignazio Abate, al Napoli nel primo anno di C1, Marek Jankulovski, ultimo vero colpo di mercato della presidenza Ferlaino che acconsentì nel 2000 una precisa richiesta di Zeman, ed infine Massimo Oddo, in azzurro nell’anno della promozione in A con Novellino nel 1999-2000.
Le squadre arrivano alla sifda più o meno allo stesso modo: fatiche e delusioni di Coppa da digerire e punti necessariamente da fare.
Il Napoli ci arriva con due giorni in meno di riposo, ma con più giocatori titolari a disposizione.
Non ci sarà il capitano Cannavaro, espulso durante Catania-Napoli. Non ci sarà Lucarelli. Ma le assenze si fermano qui.
Il modulo e gli uomini di Mazzarri difficilmente cambieranno.
Difesa a 3 con un dubbio: Cribari o Grava per sostituire Cannavaro ? Pare essere favorito l’ex laziale. La sua stazza sarà utile per arginare Ibra.
In mezzo al campo agiranno Dossena a sinistra, Gargano e Pazienza centrali e Maggio a destra.
Anche qui un solo dubbio, legato alle condizioni di Gargano uscito acciaccato dalla aprtita con il Liverpool. Nel caso non ce la facesse pronto Yebda a sostituirlo.
Davanti tutto confermato, con Hamsik che agisce dietro a Cavani e Lavezzi.
Allegri, invece, ha qualche grattacapo in più.
Il dubbio amletico è uno: dare fiducia alla squadra “titolare”, che ha fatto bene a Parma e con il Chievo, ma male a Madrid o rivoltarla come un calzino e provare alternative.
Probabilmente si preannuncia una sorta di via di mezzo.
Ronaldinho ha preso una botta in allenamento: ecco il pretesto per lasciarlo fuori. A l suo posto Robinho. Questa pare essere una sostituzione sicura.
Completeranno l’attacco Pato e Ibra.
In difesa è un mezzo rebus: si devono valutare le situazioni di Thiago Silva e Zambrotta. Entrambi in dubbio.
Eventualmente al loro posto pronti Abate e Bonera.
A centrocampo i dubbi maggiori: unico sicuro pare essere Pirlo. Al suo fianco si giocano il posto ben 4 giocatori. Organi di stampa danno Boateng sicuro del posto. L’altra mezz’ala è da ricercare tra Seedorf, Flamini e Gattuso, con il calabrese che parte più indietro rispetto agli altri.
Scegliere gli uomini giusti sarà fondamentale per Allegri. Non possiamo permetterci un passo falso.
La partita sarà arbitrata da Rizzoli, un arbitro tutto sommato affidabile.
Voglio chiudere con una polemica che sto portando avanti. Non capisco il perché dello spostamento di questa partita al Lunedi’.
Lo trovo assolutamente assurdo!
Solo perchè il Napoli ha giocato giovedi' in Europa League contro il Liverpool...e allora ?? io lo spostamento al lunedi' per lo stesso motivo non l'ho mai visto. La Sampdoria ha giocato giovedi’, per di piu’ in Ucraina, e Domenica sera altra trasferta a Milano contro l’Inter. Perché non hanno fatto questa al Lunedi’ ?
Misteri… che poi non ci si dica che manovriamo la Lega e i calendari per favore. Almeno quello.
Affrontare la domenica le squadre che giocano il giovedi' è un vantaggio, e a noi hanno tolto questo vantaggio. Vantaggio che l’inter ha già avuto in passato.
Detto questo, che le polemiche rimangano a Milano. Si va a Napoli per imporre il nostro gioco e per vincere, ponendo sempre più seria la nostra candidatura allo scudetto.
Si dice:”vedi Napoli e poi muori…”. Per noi deve cambiare….che il nostro motto sia “vedi Napoli e poi vinci!”.
Forza Ragazzi!
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