POST INTER-MILAN 2-0
Purtroppo il finale che avevamo tanto sognato nella settimana che ha preceduto il Derby, quel finale così bello da raccontare e da vivere soprattutto, si è andato sgretolando stasera tra le mura del Giuseppe Meazza (chiamato così perché la maggioranza, stasera, era di fede nerazzurra).
Una partita incredibile, non certo bellissima dal punto di vista spettacolare, ma caratterizzata da molto nervosismo in campo e anche da molte interruzioni e tanti cartellini.
Quanto al risultato, la gara è terminata sul 2-0 per la formazione allenata da Mourinho, che ha dimostrato tutta la sua forza stasera sul terreno di gioco.
Da parte Nostra, a condizionarci è stato sicuramente l’approccio alla partita, non certamente dei migliori e che ha portato anche l’Inter a siglare il gol del vantaggio dopo appena dieci minuti di gioco, ma al dettaglio di quanto concesso sul terreno di gioco arriveremo a breve.
Per quanto riguarda la formazione schierata in campo dal Nostro Mister, va detto che Sandro Nesta, nonostante tutte le cure e le terapie fatte in settimana, non riesce a scendere in campo dal primo minuto, così come Alexandre Pato ancora alle prese con il problema muscolare.
Confermiamo, quindi, il 4-3-3 schierando Nelson tra i pali; linea difensiva composta da Abate, Thiago Silva, Beppe Favalli e Luca Antonini; a centrocampo troviamo Gattuso, Andrea e Capitan Ambrosini, mentre in attacco troviamo David, Borriello e Dinho.
Come detto pocanzi, l’inizio dei Nostri non è certo esaltante: patiamo non poco la loro aggressività e il loro agonismo, imposto con un ritmo difficilmente contrastabile. Inoltre, causa anche la tensione vista la grande importanza del match, non siamo molto tranquilli nella gestione del pallone e, quindi, non riusciamo a tenere bene il campo con il consueto possesso palla e i consueti movimenti dei Nostri giocatori.
Come detto, l’inerzia favorevole all’Inter porta ben presto al vantaggio nerazzurro: Pandev posizionato sul Nostro centro-sinistra lancia perfettamente Milito, che vince di forza l’uno contro uno con Abate e conclude nell’angolino basso dove Nelson non può arrivare.
1-0 per loro.
La botta che la Squadra deve fronteggiare non è certo delle più semplici, dato che c’è da ribaltare e da cambiare una partita che sta andando su binari che proprio non ci piacciono.
La svolta della gara arriva poco dopo il minuto 25, quando Sneijder (una spina nel fianco costante per i Nostri fino a quel momento) reagisce ad un intervento del direttore di gara applaudendolo ironicamente e indirizzandogli delle frasi non certo carine, inducendo quindi
lo stesso Rocchi a estrarre il cartellino rosso.
A quel punto, quindi, i Nostri iniziano a riprendere fiducia e ad alzare un baricentro fino a quel momento troppo basso. Ritorna, quindi, un possesso palla avvolgente, costante, ma caratterizzato anche da troppa lentezza, con la conseguenza che non arrivano pericoli consistenti per la porta di Julio Cesar, se non per un calcio di punizione deviato dalla barriera nerazzurra e che sorvola di pochissimo i pali
del portiere interista.
Nella ripresa, con l’uomo in più, il Mister decide di togliere Rino e far posto al rientrante Clarence, con il conseguente cambiamento di modulo all’ormai consolidato 4-2-1-3.
L’inizio della ripresa dei Nostri è devastante: con l’uomo in più, il Milan prende possesso del campo e inizia a martellare costantemente l’area nerazzurra: il primo è proprio Clarence, che da calcio d’angolo sbuca di testa trovando un reattivo Julio Cesar. Subito dopo c’è una bellissima azione sull’asse Borrie-Dinho, con il primo che serve il secondo con un colpo di testa, e il Nostro 80 tenta la mezza rovesciata sfiorando il palo.
L’obiettivo dei Nostri è di allargare il campo il più possibile sfruttando le corsie esterne, provando poi a mettere palloni in mezzo per Borrie, che sfiora la traversa di pochissimo proprio su cross di Becks. Il controllo totale della gara è per Noi fino a quel punto, ma, come si
sa in questi anni, i Derby ad un certo punto assumono dei contorni decisamente strani, con la conseguenza che proprio nel Nostro momento migliore arrivi il gol del raddoppio dell’Inter, su punizione battuta da Goran Pandev.
Il Nostro merito, però, è di non mollare mai nonostante la bolgia attorno a Noi e il vento più che mai contrario.
L’assalto finale produce, oltre ad un tiro non proprio esaltante di Dinho e ad un miracolo di Julio Cesar su Huntelaar, subentrato a Capitan Ambrosini, un calcio di rigore a Nostro favore al minuto 91.
Purtroppo, però, come detto pocanzi, il vento che tira al Meazza è di un nerazzurro inconfondibile e risulta quasi inutile dire chi abbia avuto la meglio tra Dinho e Julio Cesar dal dischetto. Finisce così dunque al Meazza.
Nulla è perduto, nulla è da buttare e da ridimensionare: certamente oggi l’ Inter ha dimostrato tutta la sua forza, ma l’orgoglio, la voglia e la
determinazione dei Nostri anche sul 2-0 al minuto 92 è la cosa fondamentale dalla quale ripartire, considerando anche che abbiamo da recuperare ancora la gara contro la Fiorentina.
Speravamo e sognavamo qualcosa di diverso, è ovvio, ma siamo e saremo sempre e comunque al fianco dei Nostri giocatori.
Forza Ragazzi!
PRE INTER - MILAN
Eccoci Ragazzi, è il momento!
Abbiamo aspettato tanto, abbiamo avuto tutto il tempo necessario per caricarci a dovere, per far si che l’adrenalina che scorre nelle Nostre vene salisse a dismisura, per provare delle emozioni che solo questa partita sa regalare.
Abbiamo avuto tutto il tempo necessario per preparare anche la tensione per questa gara, che è giunta ad un livello già altissimo alla vigilia.
Non possiamo farci nulla Ragazzi, non possiamo controllare e gestire queste emozioni, perché sono emozioni e sensazioni che arrivano all’improvviso, che si hanno dentro e che si fondono con Noi stessi, con la Nostra pelle e con la Nostra Maglia, fin quando l’arbitro non decreterà la fine della partita: questo è il Derby, questa è la madre di tutte le partite, quella che ti lascia col fiato sospeso in tutti i giorni che la precedono, in tutti gli istanti in cui i Nostri sono in campo e anche, in certi casi, nei giorni successivi.
E’ stato così in molte, moltissime circostanze, basti fare riferimento al doppio confronto nella semifinale della Champions League 2002-2003, con una settimana vissuta in piena apnea, oppure al quarto di finale della stagione 2004-2005, che comunque ci tolse il sonno in diverse delle Nostre Notti.
Negli ultimi anni, poi, il Derby ha acquistato per tutti Noi un’importanza e uno stimolo ancor più particolare, dato il fatto che l’Inter è diventata man mano una squadra fortissima sotto tutti i profili, una squadra che sa giocare al calcio quando è necessario, ma che sa anche soffrire e mettere in campo un grande carattere e una grande forza fisica.
Pertanto, l’ulteriore difficoltà delle gare contro i nerazzurri rende l’atmosfera del Derby ancora più carica di tensione e adrenalina, di quelle da grande evento, da serate uniche.
Facendo, poi, specifico riferimento alla partita di domani sera, mettendo quindi per un istante da parte la storia ultracentenaria e la grande
tradizione del Derby, è certo che, arrivando le due squadre come prima e seconda in classifica, questa gara assuma un significato e un’importanza ancora maggiore, sia per Noi che per loro, sia anche per la città stessa che acquista l’indiscussa fama di capitale italiana, europea e forse anche mondiale del calcio.
Due squadre fortissime, due squadre che, oltre a contendersi il titolo di Campione d’Italia, avranno anche l’opportunità di giocarsi la fase finale della Champions League.
Una partita unica, dunque, dai mille risvolti e dai mille significati.
Mille significati e mille risvolti che, tuttavia, diventanotutto d’un colpo assolutamente irrilevanti e cioè quando l’arbitro darà il via al match, e tutte le parole, da quel momento in poi, varranno non più di aria fritta.
Per quanto riguarda la formazione di Mourinho, va detto che sono loro che, negli ultimi anni, hanno letteralmente dominato il palcoscenico nazionale, con ben quattro scudetti consecutivi vinti, caratterizzati ognuno dalla collezione di record su record.
Una squadra di anno in anno sempre più forte, che ha avuto la bravura e la grande competenza di rafforzarsi anche dopo l’addio di Zlatan Ibrahimovic, un campione assoluto sostituito da un gioco molto più basato sul collettivo.
Giocatori come Sneijder, che esordì proprio nella gara di andata, hanno dato all’Inter quel tocco di fantasia e quell’imprevedibilità che sono venute a mancare in certe circostanze negli anni precedenti.
Pensiamo, poi, al neo acquisto Pandev, al bomber assoluto Milito e al genio di Balotelli.
Di grande rilievo, inoltre, anche la fase difensiva della squadra nerazzurra, davvero perfetta in certe circostanze grazie alle prestazioni di Samuel, Lucio, Maicon e alla grande reattività del portiere Julio Cesar.
Una squadra fortissima, una di quelle squadre che possono essere messe in difficoltà solamente cercando di imporre il proprio gioco e senza lasciare loro nemmeno la minima palla sporca o il minimo rimpallo, perché anche in quelle circostanze sanno essere davvero letali.
La gara dell’andata è una gara che non ha una storia molto particolare da raccontare per quanto ci riguarda: lo 0-4 inflittoci dai nerazzurri frantumò in mille pezzi le prime, poche certezze che avevamo fatto tanta fatica ad accumulare nel mese di Agosto.
Fu una serata orribile per Noi, una serata che abbiamo dimenticato in pieno e dalla quale abbiamo avuto la forza di ripartire, come sempre, più forti di prima.
Il Derby, di per sé, è già una partita imprevedibile e assestante a tutto il resto, ma la gara dell’andata è da considerare come uno di quegli
eventi epocali, come lo storico 6-0 che Noi fummo capaci di infliggergli l’11 Maggio del 2001.
Era un Milan diversissimo quello dell’andata, con una identità ancora da definire e alla piena ricerca di sé stesso.
Alla gara di domani, invece, i Nostri arrivano in seguito a diversi mesi nei quali abbiamo inanellato un calcio a tratti spumeggiante, una qualità invidiabile e una serie di risultati che ci hanno portati dalla zona retrocessione al secondo posto con ancora la gara di Firenze da recuperare.
Arriviamo, dunque, nelle condizioni ideali per scendere in campo e giocarci tutte le carte in Nostro possesso, cercando di metterli in difficoltà imponendo il Nostro gioco, i Nostri tocchi e la Nostra classe superlativa.
E’ naturale però, e questo la Squadra lo sa perfettamente, che alla qualità dovremo unire anche una grande solidità, un grandissimo spirito di sacrificio e l’umiltà tipica delle grandi squadre, capaci di non lasciare mai nulla al caso e di dar battaglia su ogni singolo
pallone in ogni singolo istante.
Come sempre Ragazzi, con il Diavolo in corpo.
Noi con la voce, voi col cuore
…adesso è il momento Ragazzi!
Forza Milan!!!
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