il POST di Marco Brucculeri
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Con una classifica che non ci permette ulteriori passi falsi, nel primo anticipo di questa quarta di Serie A, il Milan affronta a San Siro il Genoa. Rossoneri in campo con Abbiati, Antonini, Nesta, Thiago Silva e Abate nella solita difesa a 4. Gattuso, Boateng e Pirlo a centrocampo e tridente offensivo con Ronaldinho, Ibrahimovic e finalmente dal primo minuto Robinho.
Gli ospiti rispondono schierando Eduardo, Chico, Dainelli, Ranocchia, Criscito, Rafinha, Kharja, Veloso, Palacio, Toni e Mesto.
Milan che fin dall'inizio da la sensazione di essere ben entrato in partita, squadra ordinata e spazi ben coperti per non concedere nulla alla pericolosa formazione genoana.
Si nota una differenza nei movimenti d'attacco rispetto alle precedenti partite, dove i tre tenori si scambiano le posizioni per cercare di non fornire punti di riferimento ai difensori avversari.
Per il resto nei primi 45 minuti due grandi azioni per il Genoa con due grandi risposte di Abbiati e due altrettanto importanti opportunità di segnare per noi, prima con Gattuso e poi con Boateng.
Anche in questo caso bravo il portiere a chiudere gli spazi. Grandissimo il primo tempo di Gattuso che si scrolla di dosso le critiche ed i luoghi comuni di questo periodo e fornisce una prestazione magistrale, con preziosi ripieghi difensivi ed avanzate offensive d'altri tempi.
Secondo tempo che inizia con un'altra occasione per il Genoa con Toni che tira fuori da posizione defilata.
Da subito Inzaghi a bordocampo inizia il riscaldamento e la sensazione che la partita possa essere bloccata fa temere la prospettiva di perdere altri preziosi punti per la classifica.
Di colpo, al 50' si accende la luce e da un perfetto lancio di Pirlo, Ibrahimovic va via ai due centrali difensivi e con un pallonetto d'esterno in corsa supera Eduardo per la rete dell' 1 a 0.
I fantasmi sembrano dissolversi nell'immagine di questa fantastica rete ma la partita è ancora lunga.
Il Genoa, abile e capace di giocare partite a viso aperto si butta in avanti alla ricerca del pareggio.
Al 60' pericoloso tiro di Ronaldinho su scambio veloce con Ibra che si spegne sul fondo.
Al 65' primo cambio per Massimiliano Allegri che inserisce Flamini e toglie il sontuoso Gattuso di questa sera.
Veramente Gattuso oggi sembra aver portato indietro la lancetta del tempo, giocando una partita perfetta ed incarnando il giusto spirito di squadra che vorremmo sempre vedere in campo.
Secondo cambio al 70' con Seedorf inserito al posto di Ronaldinho.
La squadra si dispone ora con un 4-4-2 con Seedorf capace di proporsi al posto di Dinho nella fase offensiva ma sicuramente più adatto a coprire durante il possesso di palla avversario.
All' 80' dopo una bellissima azione sull'asse Robinho-Seedorf, salvataggio sulla linea di Criscito che blocca un tiro del 70 brasiliano e spegne in gola l'urlo dei tifosi rossoneri per il mancato raddoppio.
La squadra sta bene e guidata in attacco da un grande Ibrahimovic cerca di chiudere la partita pur non concedendo contropiedi ad un Genoa, comunque sempre in partita e per lunghi tratti di questo secondo tempo abile a manovrare nella metà campo rossonera.
Incredibile ennesima occasione per Flamini all'88', che spara alto dopo una splendida azione tra Robinho e Ibrahimovic.
Abbiamo avuto molte occasioni per chiudere la partita e non ci siamo riusciuti, i 3 minuti di recupero con il fiato sospeso ad attendere il fischio finale.
Finalmente al 93' l'arbitro fischia la fine ed il Milan si porta a casa questi importantissimi 3 punti, pesanti per la classifica ma soprattutto per il morale.
La squadra oggi ha dimostrato solidità e con più brillantezza fisica in alcuni elementi avrebbe potuto vincere con un risultato più rotondo.
Ora possiamo guardare a questo campionato con le prospettive che ci competono, uno stremato Ibra nel finale rende l'idea di quanto oggi la squadra abbia lottato e combattuto ma finalmente le cose sembrano mettersi per il verso giusto.
Possiamo goderci un bel week end e magari, mentre torniamo a casa da S. Siro, fischiettare una canzone … “Roma nun fa la stupidaaaa staseraaaa”
il PRE di Marco Rizzo
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Definirla ultima spiaggia, come ho sentito dire e letto, mi sembra quantomeno ridicolo.
Definirlo snodo importante della nostra stagione mi pare più sensato e giusto.
Milan – Genoa è questo.
Il Milan vuole capire davvero quanto vale. Il Milan vuole tornare alla vittoria dopo una sconfitta e due pareggi.
Il Milan non vuole lasciare scappare l’Inter.
Ma purtroppo queste cose non basta volerle.
Serve applicazione, attenzione e concentrazione quando si entra in campo.
Da parte di tutti.
Dal portiere all’allenatore, reo di errori che ci sono costati 2 punti in quel di Roma.
Girare pagina è la parola d’ordine, ma facile non lo è proprio per niente.
A San Siro arriva il Genoa di Gasperini, che arriva dagli stessi risultati nostri (2 pareggi e una sconfitta) e che ha alle spalle gli stessi allenamenti prima della gara.
Quindi niente alibi, niente piagnistei, ma personalità, convinzione...
Il Genoa, ben lo sappiamo, grazie al Presidente Preziosi ha fatto una grande campagna acquisti, rivoluzionando la rosa.
Forse per questo, come noi, stenta a decollare.
Ma la squadra è buona.
Ha il suo classico gioco corale e spigliato e tante individualità, tanto in difesa, quanto a centrocampo e in avanti.
Il modulo rimane il 3-4-3 ma in questo avvio e nel pre-campionato l’allenatore ha più volte provato la difesa a 4, soprattutto in trasferta.
L’attacco, nelle partite fuori casa è mascherato: spesso gioca Mesto come terzo attaccante. Da copertura e incisività all’azione offensiva.
Per cui, massima attenzione.
I precedenti tra le due squadre: Il Genoa arriva a San Siro per la 44.a volta nella storia.
Le precedenti 43 sfide (42 disputati in Serie A, 1 in Serie B) vedono 27 successi dei rossoneri a fronte di 4 sconfitte (tutte in A) e 12 i pareggi
L’ultimo pareggio risale al 28 gennaio 2009: Milan e Genoa chiusero sull’1-1 un incontro valido per la 21.a giornata del campionato di Serie A 2008/09 andando rispettivamente a segno con Beckham al 33’ e con Milito a due minuti dal termine.
Per ritrovare un successo esterno del Genoa bisogna risalire al 25 maggio 1958: i rossoblu s’imposero con un perentorio 5-1 in una sfida valevole per il 34° turno del campionato di Serie A 1957/58. Alle reti di Abbadie (17’ e 22’) e Barison (36’, 78’ e 81’) i padroni di casa contrapposero la rete dal dischetto di Fontana (51’) per il provvisorio 1-3.
Il successo interno più vicino nel tempo ottenuto dal Milan è dello scorso anno con il netto risultato di 5-2 con gol di Sculli(in apertura) e Suazo (in chiusura) per il Genoa, mentre per il Milan a segno Ronaldinho, Thiago Silva, Borriello (doppietta) e Huntelaar(su rigore, il terzo della gara).
Parlare di formazioni probabili, al momento in cui scrivo, è quanto mai impossibile.
Tuttavia c’è da aspettarsi grande rotazione per entrambe le formazioni.
Sopratutto da parte nostra sarà necessario tener d’occhio lo stato di forma perché martedì torna la Champions e bisogna andare ad Amsterdam contro l’Ayax.
Il Genoa, nonostante sia squadra offensiva in casa, in trasferta, dopo le valanghe di gol prese l’anno passato, ha capito che bisogna giocare di sacrificio.
In poche parole: catenaccio e contropiede, ancora una volta.
Proviamo ad abbozzare una formazione rossonera:
Abbiati tra i pali. Zambrotta a destra, Antonini a sinistra con Thiago e Nesta al centro (possibilità che Nesta riposi, allora dentro Sokratis). Centrocampo a tre con Pirlo, Flamini e Boateng (se Matihieu non è ancora a posto dentro Gattuso o Seedorf). Trio avanzato con Dinho, Ibra e uno tra Inzaghi e Robinho, con Pippo favorito.
Ipotizzare una formazione genoana mi è alquanto difficile.
Ma prendo spunto dalle due partite in trasferta giocate dai rossoblu. E allora:
Eduardo; Criscito, Ranocchia, Dainelli; Rafinha , Veloso, Milanetto, Rossi ; Mesto , Toni , Sculli.
Gasperini potrebbe anche scegliere una difesa a 4 con l’arretramento di Rafinha o Rossi e il passaggio del centrocampo a 3 con Rossi o Rafinha mezz’ala. Criscito farebbe il terzino e Dainelli-Ranocchia i due centrali. Davanti si giocano un posto anche Palladino e Palacio.
In chiusura voglio sottolineare una cosa importante: finalmente i tifosi genoani tornano a San Siro.
Dopo il barbaro e assurdo omicidio Spagnolo era ora di voltare pagina.
Le Società si sono mosse bene per sanare questa ferita.
Spero vivamente che anche i tifosi di entrambe le squadra abbiano deciso che voltare pagina sia la cosa più saggia da fare.
Penso che Spagnolo vorrebbe così, e non c’è modo migliore di onorare il suo ricordo con una pace che si attende, ahimè, da tanti, troppi anni.
Ovviamente sul campo, neanche a dirlo, conterà vincere.
Guardare la classifica adesso è ridicolo, ma è vero altresì che è l’ora di cambiare marcia.
Non si può attendere oltre |