Al termine di novanta intensissimi minuti vissuti in totale apnea mercoledì sera, in occasione di un grandissimo Derby europeo fra Milan e Real Madrid, potremmo oggi parlare di tantissime cose.
Potremmo parlare dell’aspetto tattico di una gara che ci ha offerto davvero mille spunti, di come i Nostri erano messi in campo e di quale sia la dimensione europea in cui la Squadra deve collocarsi (cioè uno o forse anche più gradini sotto le top 3 d’Europa).
Ma al termine di una serata così intensa e speciale, nonostante un risultato (2-2) che ci lascia quel fastidioso retrogusto amaro per il (meritato) pari del Real arrivato solo al minuto 94, non possiamo non avere ferma in testa una immagine, un volto, un’emozione indescrivibile: un uomo di 37 anni suonati che, non appena si alza per scaldarsi, scatena il boato di un San Siro in abito delle grandi occasioni.
Un uomo che fa sollevare un coro unanime da tutto lo stadio anche se in quel momento le cose, sul terreno di gioco, non stavano certo andando nel migliore dei modi.
Un uomo che entra in campo con la grinta e la voglia di un ventenne, che scatta, corre, insegue, pressa anche se non è di certo questa la sua dote principale.
Un uomo che segna due gol d’astuzia, figli dell’esperienza e del suo intuito infinito e che per pochi secondi non ci conduce ad una vittoria che, sebbene immeritata, avrebbe potuto significare tantissimo per la Nostra stagione.
Stiamo naturalmente parlando del Nostro fuoriclasse con la Maglia numero 9, stiamo parlando di Filippo Inzaghi signori!
I motivi per i quali San Siro è esploso già quando Pippo si è alzato per il riscaldamento sono infiniti, sono indescrivibilmente tanti e intensi che, forse, non basterebbe una vita intera per descriverli.
Ci limitiamo soltanto a dire che le radici di questa storia meravigliosa furono messe in una tiepida serata di inizio Settembre, per la precisione il 9 Settembre di 9 anni fa (il numero che rappresenta l’emblema di questa incredibile cavalcata).
Quella sera, a San Siro, si disputava un Milan-Fiorentina valevole per la seconda giornata del Campionato 2001-2002.
Quando sul cronometro scorrevano i minuti di recupero, con il Milan in vantaggio per 2 reti ad una grazie ai gol di Shevchenko e di Martin Laursen, un giocatore della Fiorentina (tale Pierini) sbaglia il retropassaggio per il portiere Taglialatela.
Il tocco infatti è troppo corto e, soprattutto, Pippo è troppo lesto e svelto nel capire che dal nulla stava per arrivare il suo momento.
Il Nostro numero 9 infatti, scatta, prende il pallone, supera di slancio il portiere viola e deposita in rete la sua prima perla in Maglia Rossonera.
Se qualcuno ci avesse detto, in quel momento, che 9 anni dopo, all’età di 37 anni, Pippo avrebbe dapprima eguagliato e in un sol colpo superato un mito Rossonero come Marco Van Basten per quanto riguarda i gol segnati con la Nostra maglia, forse avremmo sorriso, con l’espressione tipica di chi sa che, in realtà, quella impresa non era fattibile.
E invece Pippo, con la sua fame di calcio, con il suo essere sempre pronto, con la sua immensa passione per il gol, ha raggiunto anche questo record, grazie a tappe della sua e della Nostra vita che nessuno di Noi potrà mai togliersi dalla mente.
Pensiamo ai 30 gol del 2002-2003 che ci consentirono di portare a casa la sesta Champions e la Coppa Italia, pensiamo al suo lungo infortunio che lo tenne lontano dai campi per quasi 2 anni e al rinnovo di contratto che la Società gli propose proprio in quei momenti tremendi per la sua carriera.
Pensiamo alla Notte di Champions contro il Celtic a San Siro, al gol contro il Palermo del 23 Ottobre 2005 sotto la Curva Sud.
Arrivando poi alla Notte più bella di Pippo Rossonero, la meravigliosa e indescrivibile Notte di Atene, la Notte della settima Champions League conquistata proprio grazie alla doppietta di questo immenso Campione, nominato peraltro “Man of the Match” della Finale contro il Liverpool e concludendo sempre nel 2007 con la conquista della Uefa Super Cup e del Mondiale per Club, sempre all’insegna delle prodezze di Pippo.
Questo è stato soltanto un riassunto, solo un briciolo di tutto ciò che Pippo ha regalato al Popolo Milanista in questi 2 lustri in cui questo fuoriclasse ha vestito questa Maglia.
Ma ciò che più ci rende fieri di avere Pippo con Noi non sono tanto le sue prodezze sul campo, i suoi gol, le sue giocate.
Quello che ci lega al Nostro Campione è l’attaccamento che Pippo ha dimostrato per la Maglia Rossonera in tutti questi anni, al suo essere trascinatore dentro e fuori dal campo, al suo lavoro costante e carico di passione per il Milan.
Dire Grazie a questo fenomeno forse è troppo scontato, senz’altro riduttivo, ma è l’unico modo che conosciamo per rendere omaggio a colui che è entrato di diritto nella Storia del Club più titolato al mondo!
GRAZIE PIPPO, IMMENSO CAMPIONE!
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