affetti da "Ibradipendenza"? E allora??
Scritto da Mario Stefano Schirò   
Venerdì 01 Ottobre 2010


In questi giorni oberati di calcio, in cui tutte le più importanti squadre italiane ed europee scendono in campo ogni tre giorni e senza avere la minima possibilità di preparare al meglio la partita seguente, le opinioni girano, le idee circolano e, cosa che accade con assoluta regolarità, le sentenze definitive dell’opinione pubblica vengono tracciate senza alcuna esitazione.
E’ proprio questo ciò che sta avvenendo attorno alla Nostra Squadra.

Sicuramente il diritto di critica fa parte del mondo moderno e compete indistintamente a tutti noi, ma al tempo stesso ci sentiamo in dovere di rispondere a qualcuno che, forse, ha un po’ esagerato, dato che anche noi abbiamo il diritto di esprimere la nostra opinione e la nostra “versione dei fatti”.

Il Milan di Massimiliano Allegri, al momento, è davvero una bella incognita.
Non certo per carenti capacità del Mister stesso, del suo staff, dei calciatori che compongono la rosa, né tantomeno di una società che, durante questa estate, ci ha regalato un Milan assolutamente competitivo.
La causa di questa situazione è facilmente rintracciabile leggendo fra le righe i versi introduttivi: la Squadra, infatti, ha avuto modo di lavorare molto durante l’estate da un punto di vista tecnico-tattico, sperimentando idee e soluzioni adatte ai giocatori che erano a disposizione di Mister Allegri.
Negli ultimi due giorni di mercato, però, il volto della Squadra è stato praticamente rivoluzionato, con gli arrivi di Zlatan Ibrahimovic e di Robinho i quali, proprio essendo arrivati in Rossonero al fotofinish, non hanno avuto alcun modo di potersi allenare con i compagni sotto il vigile e attento occhio del Mister.
A ciò si aggiunge che gli impegni con le rispettive nazionali e, come dicevamo pocanzi, un ritmo impressionante di partite una dietro l’altra, hanno reso davvero difficilissimo l’adattamento di questi campioni al gioco della squadra e del gioco della squadra a questi campioni.

E’ indiscusso e, peraltro, ci sentiamo di condividere l’opinione secondo cui questo Milan è un cantiere aperto, una Squadra che deve ancora formarsi e che deve imparare a muoversi da collettivo omogeneo e compatto; così come ci sentiamo di prendere le distanze da chi dice che questo Milan è solo e soltanto Ibrahimovic!

In questo momento il Campione svedese in maglia 11 ha già realizzato 5 gol in 6 partite giocate, una media davvero impressionante e che non si vedeva da tempo nella Milano Rossonera.
Media che ha consentito alla Squadra di raccogliere punti preziosi sia in Campionato che in Champions League.
Per cui, mi chiedo, cosa c’è di male se, in un momento in cui il collettivo deve ancora imparare a giocare insieme e dove bisogna ancora mettere in pratica le idee dell’allenatore, questo Milan fa comunque punti importanti?
Cosa c’è di male se a contribuire in modo decisivo a questi punti c’è questo indiscusso fuoriclasse che la Nostra dirigenza è riuscita a portare a casa?

Scusateci, ma Noi non sappiamo darci una risposta!
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