Scritto da Mario Stefano Schirò |
Venerdì 10 Dicembre 2010
Si è parlato, al termine di questa due giorni di Champions League che ha visto impegnate, fra le altre, anche le tre squadre italiane, di molti aspetti e di molte sfaccettature che le tre partite, fra loro completamente diverse, hanno lasciato nell’immaginario collettivo.
Era una giornata, l’ultima della fase a gironi della massima competizione continentale, che vedeva impegnate le tre italiane rispettivamente contro Ajax
(Noi), Cluj (la Roma) e Werder Brema (quelli) e che è terminata con un bilancio complessivo di due sconfitte e un pareggio, vale a dire quello della formazione di Claudio Ranieri che, peraltro, ha giocato un’ottima gara in Transilvania.
Il discorso che vogliamo affrontare, infatti, riguarda il connubio che si è voluto realizzare (anche in modo un po’ forzato) fra la Nostra sconfitta e la sconfitta di quelli a Brema.
Premesso che sconfitta Nostra o sconfitta loro, il risultato è sempre lo stesso, è giusto affrontare tutti i discorsi a 360 gradi per avere una realistica visione d’insieme.
I Nostri erano in campo in modo del tutto disinteressato, non soltanto per la qualificazione aritmeticamente ottenuta già nella precedente gara contro l’Auxerre, ma altresì perché, visto il netto distacco dal Real Madrid primo nel girone, era a priori già certo (anche qui aritmeticamente) di non poter ottenere più del secondo e ultimo posto disponibile per accedere agli Ottavi di Finale.
L’Ajax, dal canto suo, è venuto a San Siro con la speranza di poter ottenere una vittoria importante per la sua qualificazione in Europa League, visto il testa a testa proprio con l’Auxerre.
Diverse motivazioni, diverso approccio, risultato abbastanza ovvio: 2-0 per i lanceri e tutti a casa (peraltro, occhio a quel Verthongen, davvero un bel centrale di difesa).
Sconfitta giusta, dunque, ma figuraccia non direi proprio, specialmente se messi a confronto con chi, invece, aveva la possibilità di arrivare primo nel girone e invece è andato a casa con 3 gol e una birra omaggio.
Tralasciando ad ogni modo questi discorsi (per molti forse fini a se stessi), passiamo invece a quelle che sono state le vere note dolenti di ieri sera, vale a dire gli infortuni rimediati da Mathieu Flamini e soprattutto da Thiago Silva, che purtroppo resteranno fermi per un bel periodo di tempo.
Mi chiedo infatti, ferma restando la stima e l’ammirazione profonda che ho nei confronti del Nostro Allenatore, quale diamine di motivo c’era di mettere in campo diversi giocatori titolari (Thiago, Mathieu, Andrea, Capitan Ambrosini, Robinho e nell’ultima mezz’ora anche Ibra) in una partita che non contava proprio nulla?
Che motivo c’era visto che, fra quasi una settimana esatta, dovremo affrontare proprio la Roma a San Siro in uno scontro diretto e tremendo?
Al sol pensiero mi tremano i polsi…
naturalmente però speriamo che chiunque venga chiamato a sostituire Thiago non ce lo faccia rimpiangere come è avvenuto nella sfida contro la Juventus di fine Ottobre…
Come si dice a Milano… SPEREM!!
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