Il dilemma che assilla Leonardo per le prossime dieci gare di campionato è solo uno: Gattuso o Seedorf?
Non è una scelta estemporanea perché su questa scelta ci giochiamo molto in chiave campionato.
Giocare con Rino titolare ci imporrebbe di rimanere con una strutturazione simile al 4-3-3, mentre l’inserimento di Seedorf ci riporterebbe, almeno in fase di possesso palla nel 4-2-1-3 di qualche mese fa.
La formulazione più equilibrata regala certezze maggiori ad una difesa che dovrà fare a meno di Nesta sino a fine stagione, mentre il modulo fantasioso conserva in se stesso il fascino dell’imprevedibile e del rischio, componenti determinanti nel nostro cammino in campionato di questa stagione.
Chiaro che in alcune partite molto dipende anche dall’avversario che si ha davanti ma fare scelte per un allenatore è sempre compito arduo, rischiare di sbagliare in questo momento può condizionare una stagione che ci vede pienamente in corsa per qualcosa di assolutamente inimmaginabile a inizio stagione.
Personalmente credo che la vena di Seedorf vada sfruttata in questo momento.
E’ un giocatore tecnicamente eccelso, con una personalità spiccata e temeraria, capace di dividere il pubblico ma incapace di non prendersi certe responsabilità sul campo quando il gioco si fa duro, quando le condizioni di una partita si sono fatte particolarmente difficili.
L’unico inconveniente che presenta questa scelta sta nella difesa che deve giocare per forza alta al fine di permettere alla squadra di sopportare un modulo così spregiudicato e senza Nesta, con Favalli precario e alternative non all’altezza (almeno fino al recupero di Bonera) esiste il rischio che dietro si balli e si corrano rischi.
Altrettanto fondamentale è il recupero di Luca Antonini, in assoluto il miglior terzino del Milan in questa stagione, considerando il suo contributo sia in fase offensiva che in fase difensiva.
La sua corsa fluida e i suoi movimenti sono funzionali al gioco della squadra e ad un suo sviluppo migliore e più rapido, in quanto ci permette sia di allargare che di allungare il campo.
A differenza di Abate, che qualche lacuna in fase difensiva l’ha denunciata in questa stagione, Antonini ha offerto sempre un rendimento costante e di buon livello.
La nostra debacle in coppa inizia in concomitanza con il suo infortunio.
Non è un caso.
Pato ha un grande occasione: Se nelle prossime dieci partite prende per mano il Milan e ne diventa il trascinatore può fare anche mentalmente, quel salto di qualità che ancora gli manca per essere un leader di questa squadra.
Spetta a lui accelerare e dare una forte scossa tellurica alle ambizioni del Milan.
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