Scritto da Beatrice Sarti |
Lunedì 15 Novembre 2010
È stato il derby degli incubi e dei sogni quello che si è giocato ieri sera a San Siro.
Quanti nerazzurri stamattina svegliandosi avranno sperato fosse stato solo un incubo, quanti rossoneri invece hanno temuto fosse stato solo un sogno.
Ma per il dispiacere dei primi e la gioia dei secondi è tutto vero, Zlatan Ibrahimovic ha portato il Milan alla vittoria, in casa dell’Inter, segnando un gol su rigore sotto la curva nerazzurra, e come se non bastasse già, provocato da un fallo in area di Materazzi.
Nella giornata delle triplette di Pastore e Di Natale, non poteva mancare il riferimento al triplete di Jose Mourinho, ostentato dai tifosi nerazzurri su un lenzuolo disegnato.
Non da meno però i tifosi rossoneri, che ricordano ai poveri di memoria che di strada ne manca ancora tanta per avere la loro bacheca, “una strada infinita che dura una vita” recita lo striscione in Curva Sud.
Ma il triplete e compagnia non sono i protagonisti della magica notte di San Siro, l’attenzione è infatti tutta per lui, il numero 11 rossonero, che in solo 5 minuti, riduce in un silenzio assordante i fischi di chi lo amava e ora lo odia, di chi preferiva la sua onestà e ora è costretto a non preferirlo e basta!
“Oggi penso che tutta la squadra abbia fatto un grande lavoro – ha precisato lo svedese - soprattutto nel secondo tempo con un uomo in meno. C’è stato sacrificio da parte di tutti, un grande cuore e sono davvero soddisfatto. Quando è uscito Abate mi sono detto: ‘Adesso serve ancora più sacrificio’, e penso che siamo stati bravi e compatti, rischiando pochissimo. Il rigore? Era importantissimo perché è arrivato ad inizio partita contro l’Inter in casa sua anche se sempre a San Siro. E’ vero, era difficile, penso che il gol abbia dato fiducia alla squadra. Dopo il gol abbiamo avuto altre occasioni non concretizzate, ma la cosa importante era vincere.
Mi sento bene, i miei compagni mi aiutano tanto e mi danno tanta fiducia. Sento forti motivazioni dentro di me, adesso però dobbiamo vivere una partita alla volta e vedere dove arriveremo. Che cosa ho pensato quando ho saputo che avrebbe giocato Materazzi? Non ho pensato a niente, noi siamo sempre stati concentrati su noi stessi e per questa partita. Siamo riusciti a fare la nostra gara, per noi. Sono dispiaciuto per lo scontro con lui, spero non sia nulla di grave. Non è mai bello quando succedono queste cose, non l’ho fatto apposta, era un contrasto, mi dispiace tanto, spero stia bene adesso. Ai tifosi dico che devono avere pazienza, stiamo facendo un grande lavoro, ma la stagione è lunga e loro devono starci sempre vicino così entriamo in campo con più fiducia, voglia e motivazioni”
Grande cuore si, perché ieri sera è sceso in campo insieme ai ragazzi di Allegri dal 1’ al 94’ minuto, insieme al sacrificio e ad una grande prestazione. Questo ha permesso ai rossoneri di non subire gol nemmeno quando, rimasti in dieci, si sono battuti contro un’Inter che fortemente sbilanciata in avanti, cercava continuamente il gol e di portare a casa una vittoria che mancava da due anni.
“Quella di questa sera è una vittoria molto importante - ha dichiarato Nesta - perchè ci permette di staccarci dall’Inter ed era tanto tempo che non vincevamo un derby. Mancava una serata del genere e per fortuna è arrivata oggi. Anche quando siamo rimasti in dieci in campo, abbiamo rischiato poco. E’ stata una vittoria meritata”
Soddisfatto è parso ovviamente anche il tecnico ora primo in classifica, che ancora una volta ha avuto ragione, nell’escludere alcuni e riconfermare altri: “Sono contento per il risultato e per quanto fatto, credo che i ragazzi abbiano dato una bella soddisfazione ai tifosi con una prestazione tecnica e di sacrificio, con grande voglia di ottenere un risultato importante che mancava da un po’. Ci tenevo anche a non subire gol e quindi sono felice anche di questo. Ibrahimovic è un campione, trasmette carattere alla squadra, oltre che tecnica, sta facendo grandi cose e può fare ancora di più. Ha fatto una grande partita, come i suoi compagni, stasera tutti si sono messi a disposizione l’uno dell’altro. Per ottenere vittorie importanti bisogna giocare così. Con questo spirito ci potremo permettere anche di giocare con giocatori più offensivi, perché con questa mentalità diventa più facile difendere. Abate? Ha avuto questa reazione, in un momento non facile, fortunatamente le cose sono andate bene anche in dieci. Io penso che ci sarebbe stato da soffrire lo stesso, magari in 11 addirittura si pareggiava. L’uscita di Abate ci ha fatto alzare la concentrazione”
Un derby speciale quindi che ha reso felici chi aveva fame di vittorie, e deluso chi celebrava ancora quelle scorse |
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