“La vera difficoltà, per la BP e la Guardia Costiera, è stata trovarlo quel petrolio”
Mac MacClelland
Cinque milioni di uccelli migratori stanno puntando dritti verso il golfo del Messico, ignari del fatto che li aspetta una brutta sorpresa.
Lo affermano diversi esperti al sito del Discovery Channel, preoccupati per le conseguenze del passaggio in Luisiana, le cui coste sono ancora invase dal petrolio.
“Le coste del Golfo sono oggettivamente uno dei peggiori posti al mondo dove avere un disastro ambientale – afferma Melanie Driscoll, direttrice dell’associazione ambientalista National Audubon Society – spiagge e isole sono un collo di bottiglia obbligato per gli uccelli che dal Canada vanno a svernare nei Caraibi o in Sudamerica”
“La maggior parte di questi uccelli si nutre di piccoli invertebrati che vivono sotto la sabbia vicino alla costa – spiega Jeff Wells, del Boreal Songbird Iniziative – ora pero’ queste aree sono sature di petrolio, e gli invertebrati non ci sono. Immergeranno il becco nel petrolio”.
Diverse spedizioni di ricercatori sono pronte a osservare gli effetti della marea nera sugli uccelli: “Il comportamento dei migratori e’ molto plastico – spiega Driscoll – se non troveranno cibo nei posti abituali cominceranno a cercarlo altrove, e li vedremo aggirarsi lungo la costa. Non sappiamo bene cosa puo’ succedere: gli uccelli potrebbero fermarsi qui, perché non trovano cibo, o partire senza aver mangiato abbastanza, non riuscendo così a finire la migrazione”
Il volume delle perdite è stato sistematicamente sottostimato.
Ignorando per esempio, il greggio rimasto sott’acqua, che ha percorso centinaia di miglia e ha reso il disastro gravissimo.
Spiegare, sempre in pompa magna sui media che il cibo del golfo è sano, che lo si può mangiare senza preoccupazioni, senza precisare che le affermazioni della FDA (la Food and Drug Administration, ndr) si basano sull’ingestione settimanale di una quantità di crostacei molto minore di quelli che potreste trovare in un cocktail di gamberi e senza menzionare i test mai eseguiti su altre sostanze altamente tossiche, è pericolosissimo.
Raccontare solo la parte piacevole della storia non è solo un disservizio o un’offesa a principi astratti come possono esserlo la Verità e la Giustizia.
E’ un disservizio che tocca la gente, che causa danni.
Ma... coraggio e in alto i cuori.
Tutto falso, naturalmente. Perché questa diagnosi fa acqua da tutte le parti, come i nostri discendenti avranno già potuto verificare, a loro spese.
E sapete dove è il buco più grosso?
Nella nostra incapacità di capire che non c’è una sola crisi che ci sta venendo addosso: ce ne sono tante.
E tutte hanno un denominatore comune: l’apparizione del “limite”.
Prima non lo vedevamo.
Adesso basterebbe aprire gli occhi.
Lo vediamo.
Energia, risorse naturali, acqua, temperatura. Tutto è limitato, in forse.
Siamo purtroppo abituati a dimenticare anche le cose più atroci e questo non è un bene, i disastri ambientali nel mondo oggi sono troppi, e non so quanto ancora la genetica umana potrà resistere contro queste forze terribili in grado di scomporre e modificare irrimediabilmente i delicatissimi equilibri degli ecosistemi.
Le nuove malattie, le epidemie, le pandemie a cui periodicamente assistiamo non sono che la punta dell’iceberg di un processo disgregante che si sta attuando a tutti i livelli.
La nostra cultura si regge sul presupposto che l’uomo è separato dalla natura e da tutte le altre forme di vita, crediamo che ci sia concesso il dominio su tutte le altre specie e sul destino del pianeta.
Tutto questo è sbagliato poiché siamo superiori in quanto esseri intelligenti, ma abbiamo trasformato la nostra superiorità in “licenza di uccidere”.
Il petrolio è il sangue della madre Terra, come riferiscono le antiche popolazioni, e in seguito a questa catastrofe sta insanguinando ogni cosa, forse anche questo è un “segno dei tempi”?
Probabilmente si.
“Il pianeta che non amate percepisce il vostro disinteresse verso gli equilibri cosmici che lo governano per essere completamente vivo” così riferivano gli extraterrestri ad Eugenio Siragusa, nel 1994, “così facendo sollecitate il suo disinteresse verso di voi, verso il vostro esistere, così come dimostrate di voler essere distruttori dei suoi beni”
Questi sono momenti molto importanti per l’umanità, viviamoli con attenzione e non facciamoci distrarre dai diversivi che ci vengono proposti.
E’ il tempo delle vacanze, si è vero, dobbiamo riposarci e ricaricarci, ma abbiamo il dovere di non staccare la spina su quanto accade intorno a noi
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