Che la politica italiana abbia sorpassato il “siamo alla frutta” lo avevamo capito tutti, senza scomodare Beppe Grillo.
E' casuale che il comico sia il portavoce del malcontento dell’elettorato italiano nei confronti dei politici, giudicati a-morali, inqualificabili se non addirittura delinquenti nel vero senso del termine.
Grillo pero' interpreta più di ogni altro il disagio del cittadino nei confronti di un’oligarchia ormai totalmente scollata dal proprio elettorato.
In questo Paese si è creato un vuoto spaventoso di valori, di etica morale nella politica.
Un vuoto reso ancora piu' grande dal comportamento dell’informazione, faziosa e squilibrata.
La Politica è così divenuta sostantivo alieno, sinonimo di illegalità, privilegio, affabulazione.
Fra la politica e il cittadino sembra essersi eretta una barriera a cui muro diBerlino farebbe un baffo.
Impenetrabile quanto basta per avere sospetti sulla stessa gestione e sufficientemente chiusa da impedire aperture verso nuovi orizzonti ai veri bisogni della gente.
Se la politica servisse veramente ai cittadini, sarebbero poche ma determinantile cose da cambiare.
Mi chiedo chi e quanti siano oggi gli uomini politici che appartengono alla prima definizione cui fa riferimento Wikipedia...
"Si definisce politico o personalità politica, chi partecipa attivamente alla vita pubblica di uno Stato, operando le scelte necessarie alla crescita civile ed economica della propria nazione"...
e alla prima delle cinque categorie, gli “Uomini“, di Leonardo Sciascia in " Il giorno della civetta "...
“Io ho una certa pratica del mondo e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, chè mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo…”
Pochi gli “Uomini“, gli ideali di Stato, di Patria, di Nazione.
Uomini e Ideali che, laddove ci fossero, verrebbero ostacolati dalla moltitudine dei cosìdetti politici che della politica hanno fatto mestiere, contratto a tempo indeterminato.
Che fare?
Ridefinire la politica in un nuovo ruolo,in un nuovo spazio individualecollettivo.
Della storia.
Quella storia che abbiamo dimenticato
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