09.05.10 Genoa-Milan

POST GENOA-MILAN 1-0
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Ce l’abbiamo fatta! Ebbene si Ragazzi, al termine di una stagione davvero incredibile, una delle più complesse e difficili dell’intera gestione di Silvio Berlusconi, il Milan riesce ancora una volta a conquistare l’accesso diretto alla Champions League, un obiettivo che agli albori di questa annata risultava essere pura utopia.
Invece, la Squadra e soprattutto il Mister sono riusciti a credere in loro stessi, a rimettere in piedi ciò che era davvero storto e a conquistare un obiettivo che, seppur minimo, è davvero di importanza vitale.
Abbiamo deciso di aprire così questo post-partita, cioè con la cosa che più conta e con la cosa che ci permette di sorridere nella giornata di oggi, una giornata non certo felice visto il risultato della gara che i Nostri hanno disputato in un clima davvero surreale: nella tarda serata di ieri, infatti, è arrivata la decisione del prefetto di Genova di far disputare l’incontro a porte chiuse, visto che ancora le due tifoserie non hanno superato le vecchie ruggini derivanti dall’uccisione di Vincenzo Spagnolo di ben quindici anni fa.
Una decisione che ci sentiamo di definire giusta, visti i messaggi di tensione e di autentica guerriglia che hanno caratterizzato la settimana appena trascorsa e che sono arrivati da entrambe le tifoserie.
Ciò che ci sentiamo di dire, ad ogni modo, è che lo sport, il calcio e il tifo per la propria squadra, qualunque essa sia, non c’entra proprio nulla né con quanto di tremendo accadde quindici anni fa, né tantomeno con ciò che si è verificato, dal punto di vista dei messaggi lanciati dalle due parti, in questa settimana.
Fatta questa doverosa premessa, è bene parlare di quanto accaduto sul terreno di gioco, il che per Noi Milanisti non è certo esaltante: il Genoa vince meritatamente per 1-0 questa gara, una gara giocata per intero sotto ritmo dai Nostri, che ancora
una volta non sono riusciti mai a mettere la giusta attenzione e la giusta tensione in campo, sebbene l’obiettivo in testa c’era ed era quanto mai vivo.
Soccombiamo a una squadra che, come detto ieri, non aveva più nulla da chiedere a questo campionato, ma che ha interpretato questa partita, duole dirlo, anche meglio di quanto non abbiamo fatto Noi.
È bene dire che abbiamo raggiunto la certezza aritmetica della qualificazione alla prossima Champions League grazie al contemporaneo pareggio fra Sampdoria e Palermo, che hanno terminato il loro incontro sul punteggio di 1-1.
In questo modo, la formazione blucerchiata è rimasta a tre lunghezze di distanza dai Nostri e, con una sola gara che ci separa dalla fine del campionato, anche nel caso in cui dovessimo terminare a pari punti, saremmo Noi ad essere terzi visti gli scontri diretti proprio con la formazione di Del Neri.
Venendo, tuttavia, a quanto accaduto oggi a Marassi, il Milan è sceso in campo con un più compatto 4-3-3 composto da Dida in porta; linea difensiva composta da Abate, Thiago Silva, Beppe e Antonini; il centrocampo vede Flamini, Pirlo e Gennaro Gattuso, mentre là davanti, oltre a Borriello e Ronaldinho, si rivede dal primo minuto Alexandre Pato, assente dallo scorso 21 Marzo contro il Napoli.
L’avvio di partita mostra subito le lacune dei Nostri che devono anche fare i conti con un campo in condizioni pessime vista la grande quantità di pioggia caduta nei giorni scorsi nel capoluogo ligure.
La Squadra, tuttavia, disputa un primo tempo assolutamente sotto ritmo, caratterizzato da qualche sporadica sortita offensiva, ma sostanzialmente risulta essere sterile e lenta nel possesso palla, nonché poco continua nel suo gioco.
Le conclusioni più pericolose arrivano dal Nostro numero 22, che prima, da posizione decentrata, conclude pericolosamente in diagonale trovando l’opposizione di un difensore genoano, e poi conclude in modo forte ma centrale impegnando comunque Amelia.
Successivamente ci sarebbe anche spazio per il gol del Nostro vantaggio, realizzato proprio da Pato su una pennellata di Ronaldinho, ma la posizione del Papero, seppur per una questione di millimetri, risulta essere irregolare.
Nella ripresa la Squadra sembra cambiare ritmo, almeno nei primi minuti, e riesce a confezionare due ottime opportunità per andare in vantaggio, entrambe sui piedi di Borriello: la prima conclusione è centrale e trova l’opposizione del portiere genoano, mentre la seconda è un’autentica prodezza sempre di Marco, che si esibisce nella sua solita mezza rovesciata, trovando però ancora una volta Amelia sulla sua strada.
Al dodicesimo minuto, però, arriva per Noi la svolta negativa del match, caratterizzata dal gol realizzato da Sculli, che salta indisturbato e batte un incolpevole Nelson: 1-0 per loro.
Tutti Noi, a questo punto, ci aspettiamo una reazione rabbiosa, d’orgoglio, capace di creare diversi grattacapi alla retroguardia rossoblù: peccato, però, che tutto questo rimane una vana speranza.
È il Genoa, infatti, ad avere addirittura l’0pportunità di raddoppiare con una clamorosa traversa colpita da Acquafresca a Dida battuto.
L’ultima palla gol per i Nostri capita sulla testa di Huntelaar, subentrato al posto di uno spento Pato: cross dalla destra di Pirlo e colpo di testa del numero 11 Rossonero che termina alto di poco.
La reazione dei Nostri sta tutta in questo colpo di testa, il che non ci lascia decisamente tranquilli sebbene la stagione è pressoché passata in archivio.
Da segnalare anche, nel finale, la sacrosanta espulsione di Mathieu Flamini, che pertanto finisce qui il suo Campionato.
Non ci resta, adesso, che preparare al meglio la gara di domenica prossima, una gara che non conterà nulla dal punto di vista della classifica ma che, per quanto concerne la storia e l’orgoglio, conterà molto, moltissimo, visto che sarà la volta del vero Derby d’Italia: Milan-Juventus.
Forza Ragazzi!

PRE GENOA - MILAN

 
 
Siamo giunti al momento decisivo Ragazzi. Il momento dove è necessario tirare le somme, fare i conti e raccogliere tutto ciò che si è seminato durante queste ennesima, lunga ed estenuante stagione, che ci ha dato dei momenti di sofferenza, di preoccupazione, ma anche e soprattutto di gol, bel gioco e, a tratti spettacolo puro.
Domani, infatti, la formazione allenata da Mister Leonardo scenderà in campo per la 37^ volta in questo Campionato, con la
possibilità di conquistare aritmeticamente la qualificazione diretta alla Champions League 2010-2011, qualificazione quanto mai importante e, anche dagli ottimisti più incalliti, mai sperata agli albori di questa indimenticabile stagione.
Abbiamo, infatti, una grandissima possibilità domani pomeriggio, la possibilità di conquistare un obiettivo fondamentale per riaffacciarci anche nella prossima stagione nell’Europa che conta, nell’Europa che tanto amiamo.
Quel che dobbiamo dire, però, è che la gara che ci troviamo ad affrontare domani è una di quelle ostiche, dure, mai scontate e contro un avversario che non si arrenderà e ci darà filo da torcere fino alla fine: la squadra in questione è il Genoa, squadra pericolosa e dotata di grandissima qualità, nonché fortissima fra le mura del suo stadio.
È chiaro che la formazione rossoblù, dopo un Campionato certamente positivo e dopo aver raggiunto il suo obiettivo, potrebbe presentarsi domani a Marassi senza pensieri, senza pressioni e senza la minima intenzione di disputare una gara memorabile.
Ad ogni modo, dobbiamo comunque tenere in considerazione che la beneficenza, quando c’è di mezzo il Milan, non è mai di casa e non la fa mai da padrona.
Semmai, tutto questo avviene in altri contesti, in altri luoghi, in altri stadi, contro altre squadre, ma con il Milan, ne siamo sicuri, non avverrà mai.  
Con questo non vogliamo certo dire che i Nostri abbiano bisogno di un regalo o di un Genoa accondiscendente per vincere la partita, perché non è così che ci piace giocare e non è così che ci piace ottenere i Nostri obiettivi.
Dopo questa piccola (ma, a Nostro avviso, doverosa) parentesi è bene adesso concentrarci sul campo, sul nostro avversario e sul modo che il tecnico dei rossoblù Gasperini sta studiando per affrontare i Nostri.
Da un punto di vista tattico, il Genoa adopera un modulo ormai collaudato, un modulo che ha dato innumerevoli soddisfazioni ai tifosi del grifone in questo e negli scorsi campionati: è un 3-4-3 molto duttile, uno di quei moduli che possiamo classificare come “a fisarmonica”.
Durante la fase di non possesso palla, infatti, gli esterni alti del centrocampo a quattro arretrano per dar copertura e per raddoppiare proprio sulle corsie esterne, mentre gli attaccanti esterni arretrano anch’essi allo scopo di pressare il portatore di palla avversario.
In fase di possesso palla, invece, proprio gli esterni di centrocampo risultano essere un’arma di straordinaria importanza, visto il gran numero di inserimenti e di sovrapposizioni che sono soliti fare.
Una squadra, dunque, che gioca in modo assolutamente moderno e che fa del pressing e del ritmo alto le sue prerogative fondamentali, considerando anche il fatto che sono molto abili nelle ripartenze.
Dal punto di vista dei singoli, la formazione allenata da Gasperini mostra talenti e giocatori di qualità in tutte le zone del campo: a cominciare dal reparto arretrato dove troviamo Bocchetti e Criscito, andando al centrocampo dove invece spiccano i nomi di Zapater, Juric, Milanetto e Mesto, terminando poi al reparto avanzato dove c’è solo l’imbarazzo della scelta fra i vari Suazo, Acquafresca, Palladino, Palacio e Sculli.
Nella Nostra mente, poi, scolpito è il ricordo della partita di andata, una delle partite e delle prestazioni più esaltanti della stagione e, in assoluto, del Milan targato Leonardo: finì 5-2 per Noi quella sera a San Siro, grazie alle reti di Dinho,
Thiago, doppio Borrie e Klaas-Jan.
Tuttavia, sebbene il risultato della gara fu esaltante e il gioco dei Nostri raggiunse picchi davvero splendidi, ci rendemmo conto delle qualità dell’avversario, che era riuscito per primo a sbloccare la situazione.
Ci sarà bisogno, pertanto, di un Milan davvero concentrato e tosto, che scenda in campo con la stessa mentalità mostrata nel match di sabato scorso contro la Fiorentina.
Venendo proprio alla Nostra Squadra, la settimana di Milanello ha dato delle risposte importanti per quanto concerne la situazione infortunati: sono tornati a lavorare con il gruppo per tutta la settimana, infatti, sia Alexandre Pato che Sandro Nesta, due pedine di fondamentale importanza che tanto avremmo voluto avere a disposizione anche nelle partite precedenti, che con loro in campo, forse, avrebbero avuto tutta un’altra storia.
Ad ogni modo non è questo il momento per piangere sul latte versato, né tantomeno quello di ragionare in termini ipotetici. Ciò che conta realmente è il campo, la partita, una partita che sarà difficilissima e complessa, ma nella quale dovremo cercare di chiudere definitivamente i giochi.
Forza Milan!!!

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