18.09.10 Milan-Catania

il POST di MARCO BRUCCULERI

pp milan - catania 1-1

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Al ritmo serrato di una partita ogni tre giorni, il Milan, nel secondo anticipo della terza giornata di serie A affronta davanti al pubblico amico di S. Siro il Catania.

Abbiati, Bonera, Nesta, Thiago Silva, Antonini, Boateng, Pirlo, Seedorf, Ronaldinho, Inzaghi ed Ibrahimovic gli undici dei padroni di casa, ospiti con Andujar, Potenza, Silvestre, Spolli, Capuano, Carboni, Mascara, Izco, Biagianti, Ricchiuti e Lopez.

Sul campo bagnato nel prepartita da un forte acquazzone il Milan coglie un deludente pareggio, complice una manovra ancora lenta per poter scardinare le difese avversarie. Andiamo ad analizzare nel dettaglio questi 90 minuti di gioco.

Dopo una fase iniziale di studio prima grandissima occasione per Pippo Inzaghi al 14' che completamente solo a due metri dalla porta spara alto e regala al pubblico la sensazione che non sia una buona serata.

La conferma di questo triste presagio arriva al 27' quando Capuano con un tiro al volo da 35 metri insacca nell'angolo basso alla destra di Abbiati.

Anche Capuano quindi, dopo Valiani e Giaccherini si aggiunge alla lista di coloro che contro il Milan realizzano il goal più bello ed importante della loro carriera.

Dopo la doccia fredda dello svantaggio, Milan in avanti per cercare il pareggio ed in un paio di occasioni colpevole di prestare il fianco ai soliti pericolosi contropiedi.

Al 45', su assist del solito Dinho, l'eterno numero 9 rossonero Inzaghi trova il goal del pareggio portando il punteggio sull 1 a 1 e le sue personali marcature a 123 goal con la maglia rossonera, ad una sola lunghezza da Marco Van Basten.

I fantasmi sembravano allontanati, aver chiuso i primi 45 minuti in parità faceva presagire ad una vittoria in rimonta da portare a compimento nel secondo tempo ma così purtroppo non è stato.

Secondo tempo con un Milan vivace ma mai realmente pericoloso, con Ibrahimovic ancora apparso non totalmente inserito negli schemi ed una manovra che stenta a decollare.

Incredibile e da applausi, ancora una volta, la prestazione di Kevin Prince Boateng, presente ed indispensabile sia in fase offensiva che difensiva.

Grandissimo ancora una volta Ronaldinho, con lanci di 40 metri a tagliare il campo sui piedi dei compagni e giocate d'alta scuola.

Purtroppo tutto questo non è bastato.

Personalmente, ma è solo la mia opinione, nelle prossime partite auspicherei un centrocampo composto da Flamini, Ambrosini e Boateng, per coprire nel migliore dei modi la difesa, lasciare la responsabilità d'attacco ai 3 fenomeni davanti senza schiacciarli al limite dell'area e soprattutto dare alla squadra quella dinamicità e fisicità indispensbile per far bene nel calcio moderno.

Ora bisogna cercare tutti insieme di invertire la rotta ed iniziare a portare a casa i punti.

Alla terza giornata di campionato ci troviamo con gli stessi 4 punti dello scorso anno con la differenza che quest'anno abbiamo giocato 2 partite su 3 in casa e che lo scorso anno avevamo anche già giocato il derby.

La situazione va comunque valutata con lucidità, senza drammatizzare ma sicuramente al momento la delusione è forte.

La possibilità domani di trovarsi già a -3 dall'Inter non aiuta a placare l'ansia.

Mercoledi prossimo avremo la delicatissima trasferta a Roma contro la Lazio vittoriosa oggi a Firenze.

Speriamo che i biancocelesti, giocando in casa possano cercare di attaccare lasciandoci quegli spazi al momento indispensabili per creare il nostro gioco.

Tornando a questa sera, con il senno di poi, se Pippo avesse segnato al 14' anziché al 45' e ci avesse portati in vantaggio staremmo sicuramente commentando una partita diversa.

Come dice Galliani, nel calcio, la linea che divide la vittoria dalla sconfitta, la gioia dalla tristezza è sottilissima

  

il PRE di Marco Rizzo

pp milan - catania

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Neanche il tempo di gioire per vittoria sull’Auxerre di mercoledì in Champions League e per la doppietta di Ibra che già si deve tornare in campo per il campionato.
A San Siro, infatti, arriva il Catania di Giampaolo.

Partita difficile da preparare visti i pochissimi giorni a disposizione di Mister Allegri.
Bisognerà essere, quindi, bravi a gestire le forze e le risorse che abbiamo a disposizione.
Perché se i 3 punti di mercoledì erano importanti, lo sono altrettanto quelli di Sabato col Catania.

In campionato non c’è nessuno che viaggia a grandi ritmi, e parlo delle grandi, ma bisogna comunque tenere il passo del gruppo.
Una vittoria metterebbe anche un po’ di pressione sui nerazzurri, impegnati nella difficile trasferta di Palermo di domenica pomeriggio.

Tuttavia siamo sempre allo stesso dilemma e problema che ci affligge da tanti anni: le piccole squadre.
La partita col Lecce ci aveva illuso che qualcosa fosse cambiato.
Cesena ci ha rimandato a terra con un brutto colpo da K.O.
Nell’affrontare le piccole troviamo sempre tante difficoltà.
Un po’ di sottovalutazione c’è sicuramente, ma il problema tattico è evidente.
Le piccole vengono a San Siro, si chiudono in 11 dietro la linea del pallone chiudendo così ogni spazio.
Raddoppiano i nostri assi bloccando le velleità offensive.
E spesso tanto lavoro paga, perché alla prima ripartenza o al primo calcio piazzato ben battuto rischi di pagarlo caro.

La partita con l’Auxerre ne è l’esempio.
I francesi li reputo una piccola.
Il loro modo di giocare ci ha messo in seria difficoltà per oltre un’ora.
Fortunatamente abbiamo avuto pazienza, li abbiamo fatti stancare e abbiamo colpito.
Bhe, così dovremo fare sabato con il Catania.

Il Catania, in queste prime giornate ha vinto 2-1 con il Parma e perso 2-1 con il Chievo, avendo un pareggio nel bilancio gol-fatti e subiti.
La squadra che era tanto pericolosa lo scorso anno (qualcuno ricorda il 2-2 imposto a San siro o le scoppole date a Juve e Inter?) sembra però un po’ ridimensionata.
I giocatori sono gli stessi, è cambiato tuttavia l’allenatore.
Non più un carismatico come Mihajlovic (o com’era Zenga) ma un allenatore piu’ pacato e piu’ tatticamente accorto come Giampaolo.
La squadra, come sempre, è fondata sulla ampia colonia argentina e sudamericana che possiede e che gli da spesso quel carattere che gli ha permesso di salvarsi negli ultimi due anni.
I punti di forza sono gli stessi degli scorsi anni.
Davanti attenzione a Maxi Lopez che l’anno scorso ci segnò due bellissimi gol.
A fare coppia con lui ci sarà Mascara, il capitano.
A centrocampo quel Biagianti che stenta a venir fuori, oltre alle qualità di Ledesma e Carboni.

Il bilancio dei precedenti tra Milan e Catania ci vede favoriti: le due squadre si sono incontrate 13 volte a San Siro con 9 successi del Milan e 4 pareggi, con 31 gol realizzati dai rossoneri e solo 7 subiti.
L’anno scorso, come detto terminò 2-2, mentre si ricordano le vittorie del 2008/2009 (1-0) e del 2006/2007(3-0) , inframezzate dall’1-1 del 2007/2008.
La partita con più reti nella storia è della stagione 1965/1966 quando il Milan schianta il Catania con un secco 6-1.
Poker di Sormani (3',22', 53', rigore al 67') e reti di Trapattoni (7') e Maddè (90').
La rete dei rossazzurri, invece, arriva su autogol di Maldini al 56'.

Veniamo alle formazioni probabili, partendo dagli ospiti.
Giampaolo recupera tutti gli infortunati ed ha praticamente tutta la rosa a disposizione per l’appuntamento di San Siro.
Problemi di abbondanza e di scelte per il tecnico ex Ascoli e Siena.
In porta andrà sicuramente Andujar.
La linea difensiva a 4 dovrebbe vedere Potenza a destra, Spolli e Silvestre centrali e Capuano a sinistra.
Il centrocampo si profila a 4 con Biagianti-Carboni-Ledesma sulla stessa linea e Ricchiuti come trequartista.
A completare il 4-3-1-2, come detto prima, Maxi Lopez e Mascara.
I dubbi rimangono due, ovvero Alvarez in difesa e Izco a centrocampo.
Ma la formazione dovrebbe essere quella sopra citata.

La nostra formazione è un mezzo rebus.
Andiamo per punti:
- Flamini, Ambrosini, Pato e Antonini dovrebbero dare forfait.
- Si devono gestire le forze, quindi giocatori importanti come Nesta, Pirlo e Seedorf necessitano di turn over. Anche Bonera, sempre impiegato, data la sua fragilità dovrebbe essere risparmiato.
- Rientrerà sicuramente Thiago Silva al centro della difesa.
- È sbagliato bocciare a priori Soratis.
Con tutte queste considerazioni si può provare ad abbozzare una formazione.
Abbiati; Abate, Sokratis, Thiago Silva, Zambrotta ; Boateng , Pirlo , Gattuso; Robinho, Ibrahimovic, Ronaldinho.
I dubbi, tuttavia, restano.
Quelli sicuri sono Abbiati, Thiago, Boateng e il trio avanzato.
Per il resto rimane un rebus.
Yepes potrebbe fare il suo esordio e Abate potrebbe essere proposto dal 1’ come terzino.
Pirlo potrebbe riposare in vista dei tanti impegni che ci aspettano.
Vedremo.

Anche perché ora ci aspetta davvero un tour de force.
Catania sabato.
Lazio martedì.
Genoa ancora sabato.
Ajax martedì e Parma di nuovo sabato.
Dunque è importante gestire le forze e cercare di fare più punti possibili, sperando in nessun altro infortunio e che invece rientri qualcuno.

San Siro non sarà pieno come mercoledì ma sicuramente si attende più pubblico di quello desolante della scorsa stagione (quando tutti erano giù dal carro).
30 mila abbonamenti e 10-15 mila tra biglietti, ingressi per le scuole calcio e per gli ospiti.

Ad arbitrare la gara ci sarà il sempre pessimo Emidio Morganti.
Nella speranza che non “sia di sinistra…” e che soprattutto non abbia voglia di fare il protagonista a tutti i costi.

La stagione comincia ad entrare nel vivo.
Fin’ora è stato un riscaldamento, ma ora è arrivato il momento di fare la nostra parte, spingere sull’acceleratore e convincere anche i più scettici della bontà della nostra squadra


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