2 novembre 2010…commemorazione di tutti i defunti…mesta ricorrenza, ma per tutti i tifosi milanisti sarebbe diventata una giornata, se non di festa, almeno da ricordare, perché il padre di tutti noi, colui che il 16 dicembre 1899 diede vita alla squadra che avrebbe portato lustro a Milano e all’Italia intera, finalmente avrebbe avuto degna collocazione.
Il suo nome iscritto nel FAMEDIO del Cimitero Monumentale di Milano, a fianco di gente come Carlo Cattaneo ed Alessandro Manzoni, gente che, appunto, ha fatto la storia di questa città ed ha contribuito a farla conoscere nel mondo.
Herbert Kilpin, inglese di Nottingham, la patria del calcio vero, ha fortemente voluto dar vita ad una squadra che potesse diventare la più forte, dandole i colori di una passione infinita…
il ROSSO e il NERO…
quella passione che non è mai venuta meno nei suoi tifosi e che l’ha portata ad essere realmente la più forte di tutte…il club più titolato al mondo…battezzandola con il nome della città, che lui aveva imparato ad amare, nell’idioma della sua lingua natale…
MILAN
Per questo, si sono mobilitati i tifosi più illustri , dando vita ad una petizione popolare “on line”, rivolta a tutti i tifosi milanisti e non solo, anche agli appassioni e veri sportivi del calcio.
L’iniziativa ha riscosso da subito grande successo.
Ogni tifoso milanista voleva vedere riconosciuto il diritto al suo padre fondatore di degna collocazione, visto che dall’oggi al domani si è ritrovato il “suo” stadio, già furbescamente intitolato a Giuseppe Meazza (ma per noi quando gioca il Milan è e rimane S. Siro), situato non più nel piazzale dello Sport, ma nel piazzale Angelo Moratti…un golpe “di famiglia” che i milanesi rossoneri mal hanno digerito.
Milanisti illustri come Nereo Rocco o Nils Liedholm, tanto per citarne solo due, sono invece stati bellamente e inspiegabilmente (o scientemente?) ignorati finora dalle istituzioni milanesi.
L’on. Paola Frassinetti, grande tifosa milanista e presidente del Milan Club Montecitorio, si è fatta portavoce di questo anche in Parlamento e finalmente, meglio tardi che mai, la Commissione per le Onoranze al Famedio del Comune di Milano ha dato parere favorevole.
Tutto bello…tutto giusto…solo che, in questo caso, non è il diavolo a metterci la coda…ma il biscione strisciante dei litigiosi, degli scissionisti onestoni dell’ultima ora che, forti dei loro sostenitori vip, senza raccolte di firme, senza la prassi consueta e con un colpo di mano sinistra e con l’arroganza che li contraddistingue, hanno affiancato al nome di Herber Kilpin, quello di Giorgio Muggiani, spacciandolo per il loro fondatore, cosa non propriamente vera.
La nascita della SECONDA squadra di Milano nasce dalla rivolta (litigiosi fin dagli albori) di un groppuscolo di soci che pretendeva di accettare giocatori non solo italiani, ma anche stranieri (già allora).
Muggiani è il pittore che ne ha disegnato lo stemma e che ricopriva la carica di semplice segretario e visto che non erano riusciti a mettersi d’accordo neanche tra loro, la carica di Presidente e Vice Presidente restava vacante nella prima riunione.
Niente a che vedere con la gloriosa figura di Kilpin, fin da subito Fondatore Presidente e Capitano del Milan.
D’altra parte, loro sono abituati ad avere favori senza fare, titoli senza averne il diritto…scudetti inviati via fax.
Si fregiano del titoli di onesti, tronfi di trofei vinti in conseguenza di faziose inchieste ad hoc, ma ci patiscono…ci soffrono…non riescono a godersi appieno le loro vittorie, perché l’ombra del diavolo le adombra tutte.
L’antico livore resiste ed anche in questo caso hanno voluto, complici compiacenti loro tifosi, affiancarci in questa commemorazione, forse per toglierci un po’ di quel lustro che ci siamo conquistati negli anni solo sul campo.
I loro sforzi, però, restano vani.
Vogliono assomigliarci, ma non ci riusciranno mai…troppo diversi per stile, sportività, capacità di vincere con onore così come di perdere nel rispetto degli avversari.
Ricordo ancora con emozione la visita di maggio, in occasione del nostro terzo raduno, alla lapide di Kilpin, sempre meta di tifosi rossoneri, in un pellegrinaggio fiero ed orgoglioso.
Era solo un piccolo quadrato di marmo, ma esserci davanti incuteva un profondo rispetto ed una commozione vera, conscia che tutte le mie emozioni calcistiche e la mia infinita passione per quei colori, le dovevo a quel signore d’altri tempi, che in freddo giorno di dicembre ha voluto far nascere un sogno…il sogno di tutti i tifosi rossoneri…che, come lui desiderava, è poi diventato realtà.
Lui sarebbe stato orgoglioso di questo Milan.
Nel bene e nel male.
Nelle vittorie e nelle sconfitte.
Una piccola singolare curiosità…la lapide sottostante a quella di Kilpin è di un certo sig. COPPA…
Solo coincidenza o indovinata premonizione?
Mi piace concludere con una frase di un milanista doc…Mauro Suma
Potrete comprare chi volete…
MA IL NOSTRO SPIRITO NON L’AVRETE MAI!
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