La famiglia... questa sconosciuta -2-
Quasi costretta a riprendere l’argomento…

Sbatti il mostro-zio in prima pagina… chi di noi non l’ha fatto nei giorni passati, quando ci è arrivata la scioccante verità sulla scomparsa di Sarah.
Ascoltavamo attoniti e increduli, perché la notizia era di quelle che ti scavano dentro un  buco di nero sgomento e ti fanno venir voglia di urlare…
Sarah è diventata la figlia, l’amica, la sorella di tutti, come di tutti è questo groviglio di rabbia e dolore che t’impasta l’anima, con quel senso d’impotenza bastarda che lascia inermi anche i pensieri.

Il tempo non aveva ancora assorbito la eco tragica di quel gesto e, improvvisamente, la tragedia si rinnova, ancor più sconvolgente… un impatto gelido sul nuovo sapere… e l’orrore rincorre l’orrore.
E questo padre, che si prende l’intera colpa per salvaguardare, inizialmente, la figlia prediletta e poi, piegato dal rimorso, non regge al peso totale del sacrificio e ammette mezze verità, non viene certo riscattato, ma diventa un piccolo ignorante omuncolo, con tutta la gravità del gesto… che comunque rimane…vittima di un distorto sentimento di amore paterno.
La cugina amica… foriera di sofferenza… di tradimento e di morte.
Sarah si fidava di lei, magari le confidava i suoi piccoli segreti di piccola donna, fiduciosa e grata per l’attenzione... come fiduciosa e ignara deve averla seguita nel garage maledetto, magari immaginando gioiose confidenze da grande e andando incontro al suo ultimo alito di vita… quella vita spezzata da un lupo cattivo feroce e bestiale che fingeva di volerti bene… povero cappuccetto rosso moderno… nessun cacciatore ha potuto cambiare il tuo, per tutti inspiegabile,  destino.

La famiglia, quell’insieme di affetti in cui sentirsi al sicuro, se sana nel suo essere, se s’incancrenisce all’interno può diventare uno strumento deleterio e letale.
Affetto che diventa odio e capace di armare mani che invece che carezze distribuiscono morte.
Una famiglia destabilizzante quella di Sarah, dove forse lei si sentiva estranea, in un contesto piccolo e gretto di paese del sud e per questo desiderava andarsene e sognava una vita e un ambiente diverso.

Ora sei volata lontano e la tua anima è libera… ma non era così che doveva andare.

Sono certa che ancora troppi lati oscuri circondano la vicenda e forse la verità vera non la sapremo mai.

Spero solo di non dover scrivere il capito 3… vorrebbe dire che al peggio non c’è mai fine

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