L'estate che i Tifosi Milanisti si sono lasciati alle spalle è stata davvero molto particolare.
D'altronde, da un po' di anni a questa parte, potremmo senz'altro dire che, o in positivo o in negativo, di certo non ci si annoia in casa Rossonera in un periodo dove il calcio giocato va in vacanza, ma l'estate del 2010 è una di quelle destinate a lasciare indelebilmente il segno nella mente e nel cuore di tutti i sostenitori Rossoneri.
La stagione che ci eravamo lasciati alle spalle (2009-2010) ci aveva senz'altro regalato diverse emozioni, tanti sussulti, un Milan che giocava divertendo e divertendosi, ma che non è riuscito a portare a casa nulla di importante, salvo una qualificazione diretta alla Champions League dopo il terzo posto conquistato.
Un Milan che aveva avuto diverse volte l'opportunità di tornare in testa alla classifica, cosa del tutto impensabile dopo la tremenda estate del 2009, ma che al momento clou non riusciva mai a sferrare l'assalto decisivo, vuoi per sfortuna o per lacune di carattere psicologico nell'approccio a certe partite.
Inutile dire, poi, che l'atmosfera che si respirava intorno alla Squadra era tutt'altro che positiva per una serie incredibile di motivi: dalla delusione per la cessione di Ricardo Kakà, alle batoste subite nei due Derby stagionali contro quei cugini che, addirittura, sono riusciti anche a portare a casa il massimo trofeo continentale a fine stagione.
Le sensazioni all'interno della tifoseria Milanista non erano certo delle migliori e non lasciavano (nella maggior parte dei casi) nemmeno uno spiraglio ad un cambiamento, ad uno scossone, ad un qualcosa che avrebbe potuto cambiare d'un sol colpo umori, delusioni, depressioni (calcistiche, si intende).
L'inizio di questa lunga estate, poi, non aveva fatto altro che alimentarequesto pessimismo cosmico attorno all'ambiente Milan, specialmente nei riguardi di una società il cui marchio di fabbrica sembrava essersi trasformato da “Club più titolato al mondo” a “Club con il bilancio più a posto del mondo”.
Non c'era più un Tifoso del Milan che, anche per puro caso, non iniziasse a fare conti e conticini per le casse di via Turati.
Sembravamo tutti (chi più chi meno) dei commercialisti.
Il calciomercato estivo, proprio sulla base di queste esigenze di bilancio, aveva portato (e tutto questo fino a Ferragosto) in casa Rossonera il portiere Marco Amelia, i difensori Sokratis Papastathopoulos e Mario Yepes, e il centrocampo era stato puntellato con l'innesto di un ghanese che si era messo in gran mostra al mondiale sudafricano, ovvero Kevin Prince Boateng.
Innesti di tutto rispetto, mancherebbe altro, ma all'ambiente Rossonero, come detto pocanzi, mancava il sussulto, mancava quel colpo di mercato che ti fa sobbalzare dalla sedia, quello che ti tiene in ansia e che ti fa vivere le trattative con la stessa tensione che si ha quando la Nostra Squadra scende in campo.
Quei colpi, insomma, cui questa dirigenza ci ha sempre abituati in questi infiniti e meravigliosi 26 anni: ebbene eccolo qui, il punto cruciale e lo snodo principale dell'estate Milanista: la Nostra dirigenza, i Nostri uomini ma, soprattutto lui, una sola persona, un solo grande nome: Silvio Berlusconi, il Presidente.
Quest'uomo, tanto per cominciare, era stato duramente e aspramente criticato alla fine della scorsa stagione da pressocchè tutta la tifoseria Rossonera, capace di esporre un grandissimo striscione in occasione dell'ultima gara di Campionato a San Siro contro la Juventus.
Lo striscione recitava così : “ Presidente bocciato: assente ingiustificato”.
Un accusa pesante, forse irrispettosa ma certamente comprensibile dato l'inspiegabile e insensato allontanamento dal suo amatissimo Milan, da ciò che ha preso dal nulla e reso immenso.
Il Presidente, evidentemente, si è sentito anch'egli colpito e ferito nell'orgoglio, toccato nelle corde giuste ed è stato questo, forse, a farlo tornare da protagonista indiscusso, da uomo leader e simbolo indiscusso di questi ultimi 5 lustri Rossoneri.
Da uomo che con competenza assoluta, intelligenza e astuzia piazza il colpo, anzi, i colpi che lasciano tutti col fiato sospeso: Zlatan Ibrahimovic è il primo ad essere annunciato nella serata di Sabato 28 Agosto, mentre 3 giorni più tardi tocca ad un altro grande fuoriclasse, tale Robinho a diventare ufficialmente un giocatore del Milan.
Ecco la scossa, ecco la tempesta, ecco le incontrollabili emozioni di cui tutto l'ambiente Rossonero aveva tremendamente bisogno.
Sappiamo Noi per primi che il calciomercato estivo non aggiunge alla bacheca nessun trofeo, non ti da garanzie né tanto meno certezze di successo sul campo.
Ma finalmente, dopo diversi anni di sofferenza e di timore per un futuro che sembrava tutt'altro che roseo, finalmente i sostenitori Rossoneri sanno di poter contare su una Squadra fortissima, di sostenere una formazione che sarà in grado di giocarsela contro tutto e contro tutti su qualunque sia il palcoscenico in questione.
I Milanisti hanno nuovamente, per farla breve, il loro Milan!!
Era proprio questo quello di cui avevamo bisogno!
Ed è naturale che il primo a carpire questo Nostro bisogno sia stato proprioil Nostro Presidente, proprio Silvio Berlusconi, che non abbiamo minimamente il timore di definire come il vero, unico grande colpo dell'estate Milanista, destinato, con spirito e passione rinnovati, a rendere nuovamente grande, grandissimo il Nostro amato Milan ancora per molti anni!
Grazie e Bentornato, Silvio!
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