Piscinin
Per un tifoso milanista che deve metabolizzare l’addio al calcio (e al rossonero) di un mito come Gianni Rivera , non può capitare niente di meglio che consolarsi con la nascita di un altro mito come Franco Baresi.
Che Baresi sarebbe diventato una stella di prima grandezza lo si capì fin dall’esordio in prima squadra il 23 aprile 1978 nella vittoriosa partita di Verona valevole per il 28° turno di campionato.
Il non ancora 18enne futura bandiera rossonera (è nato l’8 maggio 1960) stupì tutti per la personalità, la classe e l’autorevolezza con cui ricoprì, così giovane, un ruolo tanto delicato come quello di difensore centrale.
In quella stagione disputò ancora due partite di coppa Italia, compresa quella, giocata dal primo minuto, vinta 4-2 a San Siro contro la Juventus.
Il merito di aver lanciato il giovanissimo difensore fu di Niels Liedholm che 7 anni dopo avrebbe fatto la stessa cosa con l’altra grande bandiera del Milan di questi ultimi trent’anni: Paolo Maldini.
Vorrei sottolineare un fatto che per me è un ricordo ancora ben chiaro e nitido, e che nel calcio di oggi è quasi impensabile che si possa verificare.
Dopo queste prime uscite, Liedholm decise che la stagione successiva Franco Baresi sarebbe stato titolare fisso, e questa intenzione fu talmente chiara che provocò la cessione di Maurizio “Ramon” Turone, il quale non accettò la prospettiva di fare la riserva ad uno sbarbatello e chiese di andare via.
Come da programma, la stagione successiva Baresi partì titolare e fu uno degli artefici principali dello scudetto della stella.
La sua prima stagione da protagonista coincise con l’ultima della carriera di Gianni Rivera dando vita ad una staffetta memorabile.
Gli anni successivi furono quelli difficili e bui della doppia retrocessione e della lenta risalita fino all’avvento alla presidenza di Berlusconi che, insieme a Sacchi e successivamente Capello, permise a questo grande campione di raggiungere i meritati trionfi dopo aver vissuto quel “medioevo rossonero”, della durata di quasi un decennio, che seguì lo scudetto del 1979.
Prima di sbizzarrirmi con tabelle e numeri vorrei ancora sottolineare due momenti importanti nella carriera di questa leggenda.
Il primo è relativo alla stagione 1981/82, quella della retrocessione sul campo. Nel corso di quello sfortunato campionato, Franco rimase lontano dai campi di gioco per circa quattro mesi a causa di un virus che rischiò di stroncargli la carriera a soli 21 anni, ed è forte il sospetto che senza quella disavventura non si sarebbe verificata la seconda caduta in serie B.
Il secondo momento riguarda la stagione successiva, nella quale “Kaiser Franz”, appena 22enne, prese la fascia di capitano lasciata vacante da Aldo Maldera e la portò al braccio, con grande merito, fino al maggio del 1997 quando concluse la sua straordinaria carriera.
La sua “bacheca”:
6 Scudetti (79-88-92-93-94-96)
3 Coppe Campioni (89-90-94)
2 Coppe Intercontinentali (89-90)
3 Supercoppe Europee (89-90-94)
4 Supercoppe di Lega (88-92-93-94)
Il dettaglio della carriera in Italia:
Il dettaglio della carriera in Europa e nel Mondo:
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