Una catena di braccia ed urla, rumori anomali, la sensazione del miracolo.
Per un secondo lo è stato Subito volato via – Sono le 17,36 del 24 giugno 2010.
Mi rotolavo abbracciato al compagno vicino, mi sono passate accanto le immagini di 4 anni prima.
Dortmund, notte torrida, odori forti e tutti noi sepolti da noi stessi e quasi dalla nostra vita che gonfiava la rete spinta da Grosso ma anche da tutti noi.
Sapevamo tutti che questa era una “Italietta”, ma piaceva pensare e sperare che i sogni non morissero all’alba.
Quattro anni prima sui gradoni bollenti dello stadio tedesco ci rialzammo dall’ammucchiata sepolti dai tricolori.
Forti, fortissimi con i tedeschi in lacrime.
Che bello far piangere chi tanto nei secoli ci ha fatto piangere.
Oggi non è così.
Quando riapriamo gli occhi ,niente sorrisi.
L’amico nigeriano, un colorito tifoso napoletano, un divertente uomo ghanese , un compagno di giochi lombardo puro e senza il fetore dell’associazione Mondiali/Padania.
E poi una stanca donna dagli occhi, ormai solo quelli, pieni di luce Intorno amici che urlano e ridono.
Anime che non avrebbero molto da ridere e tanto, tanto da urlare.
Di rabbia.
La rabbia di vedere che il gol del 2 a 2 è stato annullato.
Fuori gioco Italia.
Come fuori gioco in quel momento sembrano essere tanti dei visi che intorno a me non sorridono più.
Quei visi che dentro questa stanza, dentro questa Comunità per meno fortunati meritavano, loro sì, di continuare a sognare. Finito.
Mentre scrivo atterra l’aereo degli azzurri e provo a dirvi 2 secchi motivi di delusione.
A) Avevo detto che mi aspettavo coraggio da Lippi. Non ne ha avuto, ne bastava poco per fare almeno un altro passo. Ordinario ma stare nella stessa stanza di Cannavaro, Gilardino, Criscito, Montolivo, Iaquinta e non capirne la condizione è grave. Mia idea, che non cambio più, è che li ci fossero più o meno quelli che dovevano esserci. Ma li ha usati male. Colpevole.
B) La mamma del nostro guaio è una signora che ha un po’ di anni. Il mondo che funziona per efficienza, non per vittorie (Sud America di questo mondiale ad esempio) ha proceduto ad un aggressivo svecchiamento, alla creazione di vivai fuori sede, a scuole di manager addetti alla selezione, alla creazione di campionati minori come satelliti delle grandi società. Ed infine , in un fenomeno straordinario e culturalmente eccellente, all’integrazione come cittadini veri di giocatori che vengono da altrove. Vedere senza problemi giocatori di colore cresciuti ed educati al calcio in Francia , in Inghilterra (e non dalle colonie come ancora pensiamo), vedere brasiliani giocare in Portogallo e Spagna, vedere giocatori dell’Est vestire maglie di nazionali scandinave e vedere, Dio mio, africani, arabi e turchi giocare con la Germania è la migliore delle evoluzioni. Noi siamo il paese che insulta Balotelli , che non capisce che chi vive e gioca qua da 20 anni è italiano. Noi , dentro siamo quelli che non accetterebbe mai un albanese che vive a Verona da 20 anni, vestire la maglia azzurra. Noi li chiamiamo ancora”negri”. Siamo rimasti ad “Indovina chi viene a cena”.
Buona fortuna Italia.
Stanco, in tre righe chiudo dicendo che delle 16 previste oltre il primo guado ne abbiamo indovinate 11.
Appena sufficiente ma è un “mondo difficile”.
Sono saltate 2 teste di serie (Francia ed Italia) , più o meno previste.
Al varco ora la fase chiave per fare perdere il mondiale a Spagna, Inghilterra, Brasile ed Argentina.
Il vostro scrivano continua a tifare, persa l’anima azzurra, per Portogallo, Uruguay e Germania..
Lancio secco sugli ottavi.
Passano:
Uruguay,Ghana, Germania, Argentina, Olanda, Brasile, Giappone, Portogallo.
Buttatevi anche voi.
E non buttatemi via per avervi fatto sconfinare troppo nelle emozioni extra-calcio.
Alcune cose ci possono fare vivere meglio.
Anche perdendo dalla Slovacchia.
Ciao Amici di Dama
Da.Ma
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