Scritto da Guglielmo Mastroianni |
Lunedì 30 Agosto 2010 |
Parte da lontano, la storia di Ibra al Milan, da molto lontano.
Addirittura già da quest'inverno, quando Raiola aveva capito che il suo assistito non sarebbe durato a lungo alla corte del filosofo Guardiola.
Mesi di telefonate, messaggi.
Fino a giugno, quando il procuratore più chiacchierato del mondo prende di petto la situazione e durante un incontro neanche tanto nascosto in via Turati, propone un'idea a Galliani: portare Ibrahimovic al Milan.
Forse per ripagarlo dello sgarbo di quattro anni fa, quando sul filo di lana anzichè farlo firmare per i rossoneri lo mandò dall'altra parte dei Navigli, a far la fortuna di Roberto Mancini.
Galliani capisce che ha davanti la chances della vita, quella che lo riabiliterebbe sia davanti agli occhi di una proprietà ormai sfiduciata nei suoi confronti, sia davanti a tifosi che definire incazzati sarebbe poco.
Si, perchè l'idea non è tanto e solo quella di portare Ibra al Milan: il colpo da maestro è una trattativa silente e sotterranea, a fari spenti, che riporti lo svedese a Milano a prezzi anche contenuti.
In pratica, l'affare del secolo.
Già il 28 giugno, su Milan Day, usciva non tanto l'idea che il Milan cullasse il sogno di prendere Ibrahimovic, ma la notizia che una trattativa era stata imbastita, per quanto complessa nel suo essere affascinante.
Non partecipiamo a gare, ma ci limitiamo a ricordare come in quei giorni il nome più accostato al Milan fosse Luis Fabiano
Ma tant'è.
Terminano i Mondiali, avanza l'estate, la voce Ibra si sgretola lentamente.
Nessuno ne parla più, anche perchè passa ovunque l'idea che il Milan voglia fare il mercato con due noccioline, e che al massimo ritenterà la pista Luis Fabiano.
Poi arriva il raduno, il presidente Berlusconi spegne definitivamente le voci su Ibrahimovic: incompatibile con lo spogliatoio.
Il giorno dopo usciamo ancora con un altro articolo, nel quale spieghiamo quello che ci è stato riferito: il presidente su Ibra non porrebbe alcun veto, anzi, ma sarebbero Allegri e Galliani a temere la reazione dello spogliatoio per l'arrivo sì di un campione, ma dall'ingaggio molto, forse troppo, importante.
Magari invece Dzeko, costa meno, ed è più giovane.
Le due parti si aggiornano: il presidente fermo sulla sua volontà di riprendersi Ibra, Galliani e Allegri affascinati da Dzeko.
Solo che, paradossalmente, il bosniaco costa, e anche molto.
Il Wolfsburg non svende, chiede contanti, e tanti.
E poi c'è da considerare una cosa: Berlusconi, quest'estate, aveva già ceduto su Allegri, dando retta a Galliani, visto che lui avrebbe preferito uno tra Costacurta e Donadoni.
Difficilmente avrebbe mollato la presa anche su Ibra.
Poco prima di Ferragosto facciamo una ricognizione tra le nostre fonti.
Ci dicono chiaramente che si sta giocando su due tavoli, lavorando ad entrambi gli obiettivi, ecco perchè non prendiamo ancora extracomunitari, siamo ancora sia su Ibra che su Dzeko.
Qualcuno addirittura si sbilancia: uno dei due a fine estate arriva, sicuro.
Ma la pista Ibra è la più calda.
A metà agosto c'è la svolta, si va a chiudere per lo svedese.
Mi sbilancio, e ancora una volta quando tutti danno il Milan inerme sul mercato, rilancio l'idea Ibrahimovic.
Mi prendo degli insulti, il più gentile mi dà del mitomane.
Ma io suffrago la notizia con i dettagli: prestito biennale con diritto di riscatto fissato a 10 milioni più Huntelaar, stipendio a Ibra di 7.5 milioni annui, contratto di quattro anni.
Mi dicono che è già tutto fatto, manca solo nero su bianco.
Siamo i primi a parlare di prestito anche per Ibrahimovic.
Siamo i primi a formulare un'ipotesi credibile.
Talmente credibile che dopo due giorni la notizia viene ripresa integralmente sia da Milan News che da Studio Sport.
Talmente credibile che le breaking news che rilascio in continuazione sulla nostra pagina di Facebook, vengono riprese e commentate da altri.
Talmente credibile, che alla fine, dopo un travaglio snervante, Ibrahimovic al Milan arriva in prestito (per un anno) con obbligo di riscatto fissato a 24 milioni (che poi sarebbero 10 più Huntelaar) e con un quadriennale da 8 milioni a stagione.
Perdonateci se non siamo stati proprio precisissimi, ma abbiamo fatto il possibile.
E adesso, buon campionato a tutti.
Io mi vado a rilassare...
|