Il nostro Guglielmo Mastroianni ha contattato le nostre fonti in "orbita" Milan per farsi un'idea precisa sulla miriade di notizie (spesso infondate) che vengono divulgate ogni giorno sul mercato dei rossoneri. Dopo aver controllato e verificato, incrociandole, le notizie avute, riporta, in esclusiva MD, ciò che realmente ad oggi sono le prospettive future dell' AC Milan in merito alla campagna di rafforzamento (ndr)

Potrà sembrare paradossale, eppure, in questa problematica estate rossonera ci sono dei fatti certi, oltre all'evidenza che fin qui non si sia speso granchè, per non dire nulla.

Innanzitutto, in questa sessione di mercato, il Milan ha cercato sia Ibrahimovic che Dzeko.

Entrambe le circostanze sono state confermate sia dai diretti interessati (Dzeko lo ha ribadito in un'intervista rilasciata giusto ieri), che dai bene informati addetti ai lavori.

C'è di più: nel caso dello svedese, la trattativa era anche ben avviata, se non fossero sorti dubbi, in particolare nel nuovo tecnico Allegri, sulla sua compatibilità con lo spogliatoio rossonero.

Altri punti fermi: Dzeko, dapprima dato per certo al Manchester City, che poi ha praticamente preso Balotelli, e poi invece sicuro nuovo acquisto della Juve (dove l'arrivo di Krasic occuperebbe, di contro, l'unico posto da extracomunitario), è rimasto ancora al Wolfsburg, ancorato, si dice, ad una quotazione fuori mercato, che recita in calce la cifra "40 milioni".

E' poi certo come il posto da extracomunitario nel Milan non sia stato ancora occupato da nessuno, e deve fare riflettere come l'affaire Honda, strategicamente importante anche per il marketing, sia evaporato nell'esatto momento in cui veniva legiferato che non si può tesserare più di un extra a stagione.

Un dato acclarato, poi, confortato anche da fonti societarie, racconta di un budget messo a disposizione dalla Fininvest per il mercato rossonero: 15 milioni.

Di questo gruzzolo non è stato ancora speso nemmeno un euro.

Infatti, benchè il Milan abbia già portato a casa Amelia, Yepes e Sokratis, e abbia praticamente chiuso per Boateng (e mi dicono anche per Bocchetti...), il budget è rimasto intonso, visto che l'unica operazione onerosa (il greco) è stata pagata interamente da quanto incassato nella cessione di Storari.

In sostanza, i soldi ci sono ancora tutti.

Detto questo, vi rimando a quanto scrivemmo su Milan Day qualche settimana fa: Ibra sarebbe un acquisto gradito a Berlusconi.

Tuttavia, le perplessità di Allegri sulla tenuta dello spogliatoio, avrebbero bloccato il tutto, suggerendo, invece, il nome del bosniaco centravanti del Wolfsburg.

Al momento la situazione è in stallo, visto e considerato che Berlusconi continua a ribadire la disponibilità ad un sacrificio esclusivamente per lo svedese, mentre Galliani e Allegri sponsorizzano Dzeko.

Detto così potrebbe sembrare come alla fine uno dei due possa comunque arrivare.

Ovviamente non è così, visto e considerato che entrambe le operazioni necessitano di importanti investimenti che potrebbero essere garantiti solo dal presidente in persona.

E' tuttavia evidente come Galliani, in questo momento, stia cercando di fare le nozze coi fichi secchi, unicamente per mantenere vivo il bottino affidato da Fininvest, e in modo da presentarsi di fronte a Berlusconi con la richiesta di un minimo sforzo extra, ma che darebbe un'impronta importante a questa squadra.

In tale ottica vanno anche viste le operazioni spalma ingaggi di questo periodo, che garantiscono un impatto minore sul bilancio annuale.

Qualora Galliani dovesse riuscire a completare le operazioni in entrata a costo zero, a quel punto avrebbe modo di chiedere l'aiuto della proprietà per arrivare al tassello mancante, il più importante (proprietà che ha tra l'altro molto gradito la risoluzione della questione Mancini...)

E' presto per sapere come andrà a finire, bisognerà almeno attendere la prossima settimana, quando Berlusconi sarà libero da impegni politici.

In quei giorni si deciderà il da farsi: e se si dovesse fare qualcosa, uno tra Ibra e Dzeko potrebbe vestire i colori rossoneri.

Non ci resta che aspettare... anche se con speranze ben più consistenti di quello che, i media, tentano di farci credere