La famiglia... questa sconosciuta
Fin da bambine ci ripetono…non dare confidenza agli sconosciuti…non parlare con chi non conosci…potrebbe essere pericoloso…la famiglia è l’unico porto sicuro.
E in effetti così dovrebbe essere…sempre.
Un nido caldo e accogliente, dove lenire i piccoli dolori di bambina, trovare conforto nei primi turbamenti da adolescente, in quella fase della vita dove ti senti un po’ ibrida…non ancora donna e non più bambina…con pensieri da grande in un’immagine che rispecchia ancora la bambina che sei stata fino a ieri, ma con un corpo che ti lancia messaggi di crescita.
E’ così che immagino fosse Sarah.
Tutto il futuro davanti e la vita negli occhi.

Questa volta, però, la vita diventa bara e ti tradisce.
Colpita a tradimento da mani che fino a ieri hanno amorevolmente accarezzato la tua innocenza e che oggi si sono fatte armi improprie sul tuo corpo e la tua innocenza hanno violato, lasciando i tuoi occhi vuoti e privi di quell’avvenire solo immaginato…sognato…e ora frantumato in innumerevoli pezzi, quasi un puzzle di orrore e sgomento.
Qualcuno ha impropriamente deciso che tu non avessi un futuro, ha distrutto i tuoi sogni più dolci…non sarai mai sposa e non sarai mai madre…ma per sempre un angelo che si chiederà all’infinito un perché che non ha spiegazioni.

Chissà quali erano i tuoi pensieri, mentre sorridente ed allegra svoltavi in quella strada, tragicamente ignara.
Chissà se hai capito, se ti sei resa conto, che lo sconosciuto tu lo hai incontrato all’interno di quel nucleo in cui avresti dovuto trovare protezione.
Le carezze innocenti erano diventate carezze morbose, chi ti teneva bambina sulle ginocchia, avrebbe voluto averti come donna, con un proibito vergognoso immaginario…non più zio…ma mostro.
E davvero forse avevi lanciato muti messaggi d’aiuto a chi ti stava intorno e che forse non li ha saputi cogliere od ascoltare…e che magari ora si dibatte impotente tra mille sensi di colpa per non avere capito.

Impariamo ad ascoltare i nostri ragazzi, soprattutto quando ci parlano muti…impariamo ad interpretare i loro silenzi…potrebbero essere silenziose grida d’aiuto.
Facciamo in modo che per loro la famiglia sia veramente un porto sicuro, qualsiasi possa essere la tempesta che si trovino ad attraversare.

Volevi solo  andare al mare per vivere un pomeriggio d’estate…ti sei ritrovata a vivere un destino di morte…perché qualcuno ha voluto spegnere quel tuo dolce sorriso da bimba…
Non si può e non si deve morire a 15 anni…soprattutto così…da mamma…da donna…

Ciao piccola Sarah
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