Juve, ecco l'operazione simpatia
Scritto da Daniele Mantovani   
Mercoledì 27 Ottobre 2010

Dopo tanto volare per i cieli fantasiosi , il desiderio di tornare a parlare di puro calcio è forte anche per la zanzara.
Ci provo riallacciandomi ad un argomento trattato in una rubrica dell’inizio di settembre .
vedrete perché il tema allenatori torna sul nostro tavolo.
Settimana di calcio di un peso didattico assoluto.

Cifre veloci:
In Europa le nostre 7 sorelle hanno fatto così: 1 vittoria , 2 pareggi, 4 sconfitte ( 5 punti su 21).
Gol fatti 7, gol  subiti 14.
Veloce confronto , serve alla sentenza :
Inghilterra 4 vittorie 1 pareggio , 1 sconfitta.
Francia 3 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta.
Germania 3 vittorie, 3 pareggi.
Spagna 5 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta.
Panico? No.
Forse abbiamo incontrato avversari fortissimi; svizzeri, austriaci, russi, inglesi di secondo o terzo piano.
Tolto il Real, carne da macello.
E fa nulla che l’unica che ha vinto (Inter) è notoriamente uan squadra italiana: 11 partite ufficiali ( 121  giocatori) 0 italiani titolari dall’inizio.
Ma vuoi vedere che la concentrazione e la voglia di queste sette anime in pena è tutta sul campionato?
Si dai, chi se ne frega dell’Europa league.
Weekend a seguire: 1 vittoria, 4 pareggi, 2 sconfitte.
Neanche questa è la soluzione.

Se il timore del paziente lettore è quello che anch’io mi addentri dell’esame che porta ai mille motivi del perché ( mancanza di talenti, preparazione ancora indietro, troppi impegni, pochi soldi da spendere sul mercato , siamo troppo lenti , troppo turn over ecc … ecc … ), tranquilli.
Il mio motivo che li copre tutti è uno: la colpa di questo disastro è semplicemente degli allenatori italiani.

Penso che abbiamo la minor qualità media di sempre, penso siano inadeguati a leggere e correggere le partite in corsa, penso non riconoscano i giovani e non li sappiano aspettare, penso abbiano bisogno di rose ampie perché fra tanti almeno qualcuno buono ci sarà.
Quando ho letto su un settimanale specializzato che la media delle rose utilizzabili nella serie A italiana è di 27 giocatori e che la media di Spagna (22) , Germania (23), Francia (21), Inghilterra (23) è di circa il 20 % in meno di noi, ho messo mano ad un altro quesito.
Possibile che nel febbrile turn over ( pratica ad uso di chi capisce nulla di uomini e calcio) non esca mai uno straccio di giocatore e che noi siamo sempre più lenti e stanchi?
Possibile che un tecnico medio non capisca che cambiare 6/7 giocatori su 11 vuol dire mandarli comunque al massacro tutti senza distinzione?
E possibile che ogni anno assistiamo a delle feste estive per l’entrata in Europa League come obiettivo straordinario e poi a settembre giocano le terze file per  farsi rispedire a casa?
Il guaio è che solo Mourinho ( Opllà!!) ha gridato che oltre i 19/20 giocatori non vuole averne.
Strano ma l’Inter a maggio 2010 correva il doppio degli altri, vinceva con 12 titolari utilizzati quasi a tempo pieno.
Chissà perché?

Aspetto che  qualcuno mi convinca che la Juve convalescente e bisognosa di conoscersi in campo, avesse bisogno di far riposare 5 titolari su 11 a Salisburgo, che la Samp. avesse bisogno di tenerne fuori 6 in un campetto aziendale ( Metalist … boh) che il Palermo, oltre a quelli che non poteva schierare e si fanno cacciare fuori.
Vergogna.

Mettiamo da parte che la lettura delle partite contro Real e Basilea fatta da Allegri e Ranieri non passerà alla storia per efficacia e genialità e diventiamo un po’ più severi , tutti, soprattutto noi piccoli tifosi studiosi di passaggio.
Tornerà presto sulle lavagne degli spogliatoti il detto del più grande di sempre ( A.Sacchi):
“quando un allenatore è molto bravo , il suo massimo è non forse danni”.
Magari , anzi sicuramente, non lo pensava così. Ma torniamo lì . In fretta.

Intanto uno strano destino geografico ho portato a pochi metri dal mio rifugio terrreno la Juve, di ritorno da Salisburgo ed in attesa della partita con il Bologna.
Marzo 2010, dichiarazione alla Gazzetta del  neo presidente  Agnelli : “ Inizia l’operazione simpatia della Juve , torneremo fra la gente”.
A parte il tenore sospetto e vagamente politico della dichiarazione, mi sono detto venerdì scorso: vado al campo a vedere i bianconeri.
Nel tragitto il pensiero a lontani ritiri, al mio contatto (estate 1983) a Cesena con Platini a pochi metri ed un sorriso.
O il nobile ritrovo di Villar Perosa quando Scirea e Cabrini si fermarono in mezzo a noi per giocare a farci sentire importanti.
O ancora nel fresco di Chatillon quando le prime danze di Zidane con noi ad un soffio da lui o quando il sorriso buono e da persona per bene di Van der Sar faceva della Juve la squadra di tutti.
Adesso , dopo la serie B, il travaglio Moggi, i mille acquisti sbagliati di pessimi giocatori in campo e fuori, adesso ci siamo penso, torna Agnelli ( anche se la fisiognomica non trasuda genio) o torniamo quelli di allora.

Cronaca senza commento...
Allenamento del venerdì dei soli giocatori che non hanno giocato il giorno prima, nessun saluto al pubblico, nemmeno un sorriso di Del Neri ai richiami da fuori.
In albergo a… dormire quelli che avevano tribolato la sera prima ( Del Piero Krasic ecc .. ecc ..) per “ strappare un pareggio a Salisburgo “.
Fa nulla.
Sabato mattina. Allenamento a porte chiuse.
Mistero su cosa avrà spiegato il Mister che, ascoltato da 100 metri, rovinasse il match del giorno dopo.
Bimbi (pochi) vecchi ( molti) un po’ come ai concerti dei Nomadi, arrampicati sulla rete lontana.
Fa nulla... sabato pomeriggio.
Allenamento a pagamento di mezz’ora
...a pagamento. Non sono entrato.
Domenica, stadio Dallara, minuto 35, tuffo tristissimo di Krasic, l’arbitro ci casca.
Rigore folle, lui esulta e per fortuna che Iaquinta fa la sola cosa buona in tre anni di bianco nero … sbaglia!
Intervista a Del Neri: “ E’ un bravo ragazzo. E? caduto , non voleva ingannare!!! “
Bentornata Juve , e se Marotta e Del Neri ed il bell’ Agnelli hanno un attimo … gli spieghiamo cos’era la Juve.
Basta chiedere.

Ciao amici della zanzara, non siate delusi, questa settimana niente “ Casa Mourinho”.
Rubrica sospesa per manifesta superiorità.
11 partite, 9 vittorie e 2 pareggi.
Perfino troppo con la sestina calata anche sabato e con il tanto rinato Ronaldo ( “ mai avuto un tecnico di questa misura” testuale).
Riposati Mou e quando hai un secondo, ripassa da qua. C’è tanto da fare!

( p.s. : dedicato al polipo Paul . Morto mentre andiamo in stampa . Tardivamente)

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