5 Ottobre 2010
Scritto da Daniele Mantovani   
Mercoledì 06 Ottobre 2010


La domenica scorreva lenta,
come sono lenti tutti i giorni di festa che non passi facendo l’amore con il pallone.
Sul finire un tavolo ancora “sporco di mangiare”, un signore dal bel colore rubizzo mi chiama.
Lo seguo e dalla valigetta estrae una bottiglia di vino “vendemmia 2009 fantastica, la beva presto, alla mia salute”.
Il mio vino preferito (Morellino di Scansano) lo destino un po’ alla sua salute ma molto alla vostra “amici della zanzara”, perché ho perso la gioiosa scommessa dell’Inter che tempesta la Juve.

Zero a zero, e tutto come prima.
Anzi no.
Una Juve un po’ meglio, un Inter un po’ peggio.
Mi hanno sorpreso i giudizi di quasi tutta la critica che ha promosso la partita.
A me è parsa poca cosa, Juve con un solo sbocco sulla corsia con Krasic e squadra bloccatissima , Inter un solo uomo (Eto’o) a dare un senso e molti fuori condizione.
Ci siamo talmente abituati a veder giocar male che partite come i 2 scontri diretti ( Roma - Inter e Inter - Juve) sono piaciuti senza guardarci troppo dentro.
Vi prometto presto uno studio sulla qualità delle partite al vertice in Inghilterra e Spagna confrontate con le nostre.
Chiudendo in fretta la storia del match di Milano, l’unica cosa da trascinarci è la delusione per la pochezza del gioco e la fantasia dell’Inter.
E’ sperabile, per il suo bene,che Benitez torni presto al modello precedente e non si faccia mettere le mani addosso dai giocatori né dal punto di vista tattico né del rispetto personale.
Recuperare Milito , allargare Eto’o, cancellare il modesto ed indisciplinato Chivu, mantenere la calma ed imporre il silenzio a gente che non fiatava con il Mou, dovrebbe bastare per rivincere.
Dovrebbe.

A proposito del Mou, rieccoci a CASA MOURINHO.
Alla pausa ci va con 14 punti ( 4 vittorie e 2 pareggi)+ 1 sul Barcellona, punteggio pieno in Champions.
Stampa già nel mirino, presto i sofisticati giornali di Madrid impareranno “quanto costa il sale” per stare al passo con il Maestro.
Le cose già riuscite sono 3 : l’inserimento di Ozil è cosa fatta, la rinascita C.Ronaldo è in atto, la squadra prende già pochi gol.
Una statistica racconta che il portoghese percorre il  35% in più di campo rispetto l’anno scorso.
Quanto ci sia di Mourinho ( ricordiamo Eto’o vero?) in questi sacrifici noi, dovremmo ricordarcelo bene.
Dopo di chè si fa un po’ fatica a tornare al nostro calcio.

Trovo uno spunto incontenibile però nel parallelo fra le 2 squadre che giocano il calcio più bello di questo spicchio di torneo : Bari e Palermo.
Mentre sonnecchiavo lunedì mattina mi sono riguardato Genoa – Bari, stimolato anche da una affermazione di Luca Toni ( Genoa): “Vittoria meritata, siamo rinati”.
Il Bari ha dominato la partita da cima a fondo , ha creato una decina di palle gol, ha subito un gol da annullare ma soprattutto gioca un calcio fantastico, che parte da dietro senza mai calciarla via lunga ed a caso come tutti, occupando in profondità ed in larghezza il campo in modo meraviglioso ed a mio avviso ad immagine e somiglianza della Germania mondiale.
Costringe così gli avversari a stare lunghi per fare pressing e gli fa male con contropiedisti veloci.
Non una palla sprecata.
Bellissimo.
Il Palermo a cui tanto mi sono affezionato soffre ancora di amnesie difensive e di pause durante il match pericolosissime, ma senza nuovamente adorare Delio Rossi o Pastore , vi invito ad imitare la mia serata di ieri sera: riguardatevi il primo tempo di Firenze e ditemi se non c’è da aver paura di quella manovra palla a terra e profonda attuabile solo con una finissima tecnica ed applicazione.
Bravissimi.

Mi sento sazio ora.
Non voglio tornare per ora sul profumo di buono che arriva dal Napoli, dal Lecce; sulla puzza di bruciato  (bruciato?) ma intuibilissima che arriva da Firenze e Roma ( Casa Roma ovvio.) perché intanto , mentre andiamo in stampa, mi scorro l’elenco dei convocati Italia per le 2 partite … Sento un rumore sordo, qualcosa che viene da lontano, che sa tanto di vecchio e sul quale tornare la prossima settimana … ma intanto , come incubo,  non è che Prandelli ha scoperto a 2 mesi dall’investitura che il problema Lippi non era per quelli che sono rimasti a casa ma come ha usato quelli che sono andati in Sud Africa? … Ci pensiamo un po’.
E siccome la benzina non basta mai chiudo questo mio “ tormento settimanale” con un altro tormento.

Non ho mai creduto ai fenomeni sportivi di massa, ai paesi che all’improvviso vincono tutto, ad atleti di una nazione che passano da “zero a cento”.
Tantomeno credo che un intero movimento, non super vincente fino ad una data prenda poi in fretta a vincere quasi tutto.
Fenomeni tipo la Germania est ( atletica, nuoto, ginnastica), Cina ( maratoneti), Est Europa anni 70 negli sport individuali e decine di altri improvvisi miracoli sono stati successivamente cancellati dalla storia per marcato inganno da uso di sostanze.
Nello sport di questi ultimi anni una pioggia di vittorie nel calcio, nel tennis, nel ciclismo, nel basket, nelle corse di resistenza, nei piloti su motori e chissà cosa dimentico, hanno fatto della Spagna un cantiere di vittorie senza fine.
Senza citare che i laboratori degli ultimi vent’anni più avanzati  sono spagnoli ( senza far nomi un nostro compaesano famoso importò da lì molte sue tecniche), alcune foto recenti ritraggono Nadal diminuito in volume come nemmeno Del Piero dopo “la cura” e finalmente si sta mettendo mano con blitz improvvisi nei ritiri delle squadre di calcio e di basket.

Al momento alziamo solo i calici ricolmi di buon vino ( ancora Morellino dai), noi italiani, da sempre presi di mira nel mondo per i nostri inganni.
E brindiamo ai tanti Cantador che ci hanno fregato in questi anni.
Cin cin amici spagnoli.
Belli fuori, troppo belli, ma forse brutti dentro
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